Nei libri tanti personaggi femminili sono indimenticabili perché forti, indipendenti e coraggiosi. Ma quali sono le donne più ribelli della letteratura? Ne abbiamo scelte cinque tra le più note.
Spesso, soprattutto nei grandi classici, i personaggi femminili sono stati relegati ai ruoli che spettavano loro in società: mogli premurose, ottime padrone di casa, insegnanti sommesse o madri impeccabili. Ma l’universo femminile ha sfaccettature molteplici, nella vita reale e in letteratura. Dunque anche nei libri incontriamo donne forti e ribelli, che hanno il coraggio e la forza di volontà di non adeguarsi ai canoni e ai ruoli a loro imposti e infrangendo le convenzioni sociali dell’epoca. Tra le pagine dei libri ci siamo trovate davanti a donne mature o ragazzine che in qualche modo si sono ribellate al sistema. Ecco cinque donne ribelli della letteratura.
Si potrebbe annotare tra le donne ribelli della letteratura Emma Bovary, protagonista del romanzo Madame Bovary di Flaubert. Passionale, sognatrice, non ci sta ad adeguarsi all’asfissiante vita della ricca borghesia di provincia. Annoiata dal suo matrimonio e sempre in cerca di nuove avventure, persegue il piacere e il proibito rischiando tutto, pur di soddisfare i suoi desideri. Forse non propriamente ribelle, ma di sicuro libera abbastanza da tentare la felicità.
Se pensiamo invece a delle eroine adulte più contemporanee ecco che ci viene alla mente Il racconto dell’ancella, romanzo distopico di Margaret Atwood. Nella “Repubblica di Gilead”, una teocrazia totalitaria che ha rovesciato il governo degli Stati Uniti, le donne sono completamente sottomesse. Private di ogni libertà, abusate, soprattutto le Ancelle. Le donne sono asservite all’uomo per scopi riproduttivi. Viene addirittura assegnato loro il nome del padrone, come Difred, la protagonista che cerca in tutti i modi di salvarsi, di ritrovare la figlia e di ribellarsi al sistema…
A soli 16 anni, Katniss provvede ai bisogni della sorellina e della madre, nel distretto più lontano da Capitol City, il più misero, il numero 12. Va a caccia, è bravissima con l’arco. Disprezza le regole della società ingiusta in cui vive, disobbedisce e si ribella. Porterà la sua ribellione alle estreme conseguenze durante i giochi che la vedranno protagonista, in diretta tv, sotto gli occhi di tutti gli altri distretti, diventando il simbolo della rivolta contro il potere.
Jane è uno dei primi personaggi femminili appassionati, complessi, individualisti. Cerca la propria identità nell’indipendenza, ve ne abbiamo parlato. Soffre molto, è orfana, bistrattata dalla madre adottiva, ma torna sempre in piedi usando solo le proprie forze. E infatti quando sposa il suo amato Mr Rochester? Solo quando sono diventati pari. Anzi, quando lui, caduto in disgrazia, ha bisogno di lei.
La ragazza ribelle per eccellenza: Jo March di Piccole donne, scritto da Louisa May Alcott. La giovane sorella March infatti rifiuta sin dalla tenera età qualunque tipo di imposizione per quanto riguarda galateo e moda. Se ne va in giro sempre spettinata, alquanto disordinata e spesso indossando capi d’abbigliamento usurati e malconci. Vuole sentirsi libera, nello spirito così come nel corpo, e quindi predilige correre e saltare agli inchini e i passi moderati delle dame dell’epoca. Inoltre, in un tempo in cui da una donna ci si aspetta che si sposi e che venga mantenuta dal marito, Jo si rende indipendente economicamente facendo la scrittrice prima e l’insegnante dopo… D’altronde la sua natura ribelle e anticonformista traspare già dal nome che sceglie: si chiama Josephine, ma lei è Jo.