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Mo Yan, pseudonimo di Guan Moye, nasce il 17 febbraio 1955 a Cina. Mo Yan significa “non parlare”, scelto in ricordo di quello che gli dicevano i suoi genitori nel periodo della Rivoluzione culturale, quando una parola di troppo poteva avere conseguenze disastrose sulla libertà e sull’intera vita di una persona e dei suoi familiari. Lo scrittore cinese è un cantastorie che maschera i potenti da animali e li fa parlare, che dipinge i funzionari corrotti come cannibali al tavolo delle libagioni. Uno scrittore che ha trasfigurato di grottesco l’ultimo secolo di storia cinese.
Mo Yan è uno scrittore e saggista cinese, autore del romanzo Sorgo rosso, a cui il regista Zhang Yimou si è ispirato per girare l’omonimo film.
Nel 2005 ha vinto il premio per la letteratura internazionale Nonino. Nel 2012 Mo Yan è stato premiato con il premio Nobel per la letteratura.
Fondatore del movimento letterario «Ricerca delle radici», è considerato il più rilevante scrittore cinese contemporaneo. Dalla sua scrittura evocativa e potente emerge l’anima senza tempo della grande civiltà cinese, impregnata di poesia, di violenza, di sentimenti primigeni.
Nei suoi scritti molti rintracciano l’influenza del realismo magico caratteristico della letteratura sudamericana, ma molti elementi dei suoi romanzi sono riconducibili alla tradizione popolare cinese dei cantastorie, in cui coesistono realtà e finzione.
Tra il 1985 e il 1986 viene pubblicato in Cina prima in cinque parti e poi in un unico volume nel 1988, Sorgo Rosso è il romanzo più famoso di Mo Yan. Arriva in Italia nel 1994, pubblicato da Theoria e successivamente da Einaudi. L’acclamato regista Zhang Yimou ha realizzato un film di grande impatto visivo sulla grande narrativa cinematografica e ricca di suspense dello scrittore cinese. Il film è stato un enorme successo al botteghino. Ha anche vinto l’Orso d’Oro al Festival Internazionale del Cinema di Berlino del 1988.
Il secondo romanzo di Mo Yan, pubblicato in Cina nel 1988, è Le canzoni dell’aglio, che però arriva in Italia solo nel 2014.
L’anno successivo in Cina, poco prima dei fatti di piazza Tian’anmen, esce i Tredici passi, che Einaudi pubblica in Italia nel 2019.
Alla notizia del Premio Nobel per la letteratura nel 2012, Mo Yan ha ringraziato per primi i suoi traduttori, “Grazie ai vostri sforzi nel corso di tutti questi anni ho conquistato una reputazione nel mondo letterario in Italia e anche in molti altri paesi. Se vinco il Nobel, il merito è vostro, dei traduttori”.
Mo Yan lamenta il miserabile destino delle donne cinesi nella società feudale e i personaggi femminili nelle sue opere si oppongono all’oppressione e combattono per uscire dalla disperazione. Ha creato numerosi personaggi femminili testardi e ribelli, come Shangguan Lu nel suo romanzo epico Seno grande e fianchi largi e Dai Fenglian in Sorgo Rosso. Seno grande e fianchi larghi è la storia di una mamma e delle sue otto figlie, è considerata un tributo alle donne forti in Cina.