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Il 10 settembre 1827 a Turnham Green, Londra, Regno Unito muore Ugo Foscolo, è stato un poeta, scrittore e traduttore italiano.
Fu uno dei più illustri scrittori italiani del periodo che attraversò il Settecento e l’Ottocento, un’epoca in cui emersero e si svilupparono in Italia le correnti neoclassiche e romantiche. Questo periodo fu segnato dalla dominazione napoleonica e dalla prima Restaurazione.
Fin da giovane, fu costretto a lasciare la sua terra natale, l’isola greca di Zacinto (oggi nota in italiano come Zante), all’epoca parte della Repubblica di Venezia. Per tutta la sua vita si sentì esule, lontano da un mondo di ideali classici in cui era cresciuto. La sua educazione letteraria e il legame con la terra dei suoi antenati lo tenevano ancorato alle sue radici, nonostante avesse un forte attaccamento all’Italia, che considerava la sua madrepatria. La sua vita fu segnata da viaggi e fughe dovuti a motivi politici. Pur avendo militato nelle forze armate degli Stati napoleonici, lo fece in modo molto critico e fu un oppositore degli austriaci, a causa del suo carattere fiero, dei suoi sentimenti italiani e delle sue convinzioni repubblicane. Nonostante la sua mancanza di fede religiosa e la sua incapacità di trovare la felicità nell’amore di una donna, fu sempre tormentato da passioni interiori.
Come molti intellettuali del suo tempo, fu affascinato dalla bellezza dell’Ellade, che simboleggiava armonia e virtù. In questa terra, i suoi sentimenti romantici si univano all’ideale di serenità neoclassica, seguendo l’insegnamento di Winckelmann.
Tornò brevemente a vivere in Italia, nel Lombardo-Veneto (all’epoca parte del Regno d’Italia filofrancese), nel 1813, ma presto partì per un nuovo esilio volontario.
Ugo Foscolo nasce a Zante ( Zacinto), che era sotto il dominio di Venezia ma apparteneva al mondo greco un’isola del mar Ionio, il 6 febbraio del 1778, suo padre Andrea è medico di bordo della marina veneziana; sua madre Diamantina Spathis è una greca di 31 anni, 7 più del marito.
La nascita in un’isola greca, da madre greca, ha un grande significato nella vita del Foscolo. Quando ha 10 anni muore il padre e Foscolo è costretto a diventare responsabile della madre e dei fratelli (comincia a formarsi in lui il problema della figura del padre). Si trasferisce a Venezia con tutta la famiglia, dove inizia a studiare più che altro come autodidatta. Rimane colpito dalla letteratura e dalla filosofia classica, ma studia anche le tematiche approfondite dagli illuministi contemporanei. Desideroso di gloria e di successo, amante del lusso e dei piaceri, attratto e affascinato dall’aristocrazia, ha storie d’amore con bellissime nobildonne aristocratiche. Questi amori però sono causa di inquietudine interiore e di un vagabondaggio sfrenato in tante città d’Italia, Francia e Inghilterra.
La sua prima poesia viene scritta dopo la Rivoluzione Francese, quando prende il potere Napoleone. Foscolo continua a comporre capolavori soprattutto durante il dominio francese nel Nord Italia. Nei suoi testi domina l’autobiografismo che permette di capire facilmente il contesto storico in cui viene scritta la poesia. Foscolo è prevalentemente un poeta. Ma la poesia pur dando gloria non dava ciò di cui sfamarsi. Per questo motivo Foscolo diventa un militare dell’esercito di Napoleone Bonaparte. Lo stipendio che riceve non è comunque sufficiente a far fronte a tutti i vizi che si permette: conseguenza di tutto ciò è l’esuberante indebitamento in cui vive tutta la vita.
Nel 1808 tenta di arricchire le sue entrate con lo stipendio di professore universitario a Pavia ma pochi mesi dopo la sua cattedra viene soppressa. Nel 1814 crolla l’Impero Napoleonico. Nel 1815 con il Congresso di Vienna le potenze che hanno sconfitto Napoleone si dividono l’Europa dando inizio all’Età della Restaurazione. In Italia tornano gli austriaci: Foscolo sceglie l’esilio prima in Svizzera e poi in Inghilterra. Gli Inglesi lo accolgono con simpatia ma illudendolo: per la sua natura non riesce mai ad integrarsi e viene abbandonato: muore poverissimo in uno squallido quartiere di Londra da solo con la figlia.
Quando nel 1861 nasce l’Italia le sue ceneri vengono depositate a Firenze, nella chiesa di Santa Croce.
Morì in povertà a Londra, nel sobborgo di Turnham Green, alcuni anni dopo. Dopo l’Unità d’Italia, nel 1871, le sue ceneri furono riportate in patria per decreto del governo italiano e sepolte nella basilica di Santa Croce a Firenze, il Tempio dell’Itale Glorie celebrato nei suoi Sepolcri del 1806.