Oltre 1000 tra nuovi lemmi, significati e locuzioni che restituiscono un ritratto dei tempi difficili in cui viviamo tra violenza e fuga dalla realtà: sono quelli che raccoglie Lo Zingarelli 2024, uscito in versione cartacea e digitale a maggio 2023. Tra questi oblast, ciascuna delle entità politiche territoriali della Federazione russa e di altri Stati slavi, balaclava, un passamontagna che prende il suo nome da una località oggi inglobata nel territorio di Sebastopoli, in Crimea e Holodomor, lo sterminio per fame perpetrato dal regime sovietico nei confronti della popolazione ucraina nel 1932-33. Frequente l’aggettivo putiniano, riferimenti al conflitto bellico tra Russia e Ucraina e testimonianza della sua dimensione transnazionale. Altre espressioni come infowar (guerra dell’informazione), guerra ibrida, o smishing (tentativo fraudolento di carpire dati e informazioni personali attraverso messaggi inviati sullo smartphone) che indicano nuovi tipi di attacchi, condotti sia con mezzi tradizionali sia con mezzi informatici.
Parallelamente, termini come abusatore (chi commette un abuso, specialmente sessuale) e abusante (che costituisce un abuso, specialmente nei rapporti di coppia) sottolineano una realtà tristemente segnata da atti di violenza. Come conseguenza di questo clima, alcune parole esprimono il distacco dal presente, la ricerca di realtà alternative, o la paura per il futuro: tra queste iperrealtà, dimensione in cui vive chi non percepisce la differenza fra la realtà e la sua rappresentazione nei mass media; retrotopia, che nel pensiero del sociologo Zigmut Bauman indica il desiderio utopico di ritorno al passato, il rifiuto del presente e la paura del futuro; eco-ansia, che descrive il timore delle possibili conseguenze di disastri ambientali legati all’emergenza climatica.
Molte parole raccontano anche la volontà di contrastare gli abusi (antiviolenza), di contribuire positivamente alla comunità (per esempio plogging, pratica consistente nel raccogliere rifiuti lungo il percorso mentre si sta facendo jogging), o la ricerca di piaceri semplici e quotidiani, come petricore, che indica l’odore tipico che sale dal terreno secco bagnato dalla pioggia.
Numerosi i termini colloquiali o gergali, come bro, accorciativo dell’inglese brother, che nel gergo giovanile si dice a un amico o a un compagno fraterni; bella! (o bella, zi’!), che nel centro e sud Italia è un saluto amichevole e confidenziale; crush, un’infatuazione, una sbandata, o la persona per cui si ha una cotta; dissing, termine derivato dalla musica hip-hop e rap, che indica un insulto rivolto specialmente a un cantante rivale attraverso il testo di una canzone ma che, in senso generale, può indicare l’atto di insultare qualcuno. O ancora incel, che descrive una persona, per lo più un uomo, incapace di stabilire relazioni sessuali, pur desiderandolo e triggerare, che genericamente significa innescare un congegno, ma in senso gergale indica il provocare una reazione, far arrabbiare qualcuno.
Infine, molti i termini derivanti dagli ambiti della tecnologia, dell’informatica, di Internet, dei social network e dell’intelligenza artificiale come microrobot, dispositivo robotico di dimensioni microscopiche in grado di muoversi autonomamente all’interno del corpo; Chat Gpt, nome commerciale di un celebre chatbot multilingue; gamificare, che indica l’utilizzare regole e dinamiche proprie dei giochi e dei videogiochi in contesti non ludici (come nella didattica); kibi-, mebi- e gibibyte, unità di misura della quantità di informazione calcolato con potenze di 2; o il vamping, cioè l’abitudine di restare svegli durante la notte per navigare in Internet, giocare online, verificare le notifiche.