VINCENZO PARDINI, ‘IL VALICO DEI BRIGANTI’ (VALLECCHI, PP. 272, EURO 18) Vincenzo Pardini (1950), soprannominato il McCarthy italiano, è tornato con un nuovo libro dal titolo ‘Il valico dei briganti’ – edito da Vallecchi. Romanzo tradizionale, avventuroso western ottocentesco costellato di banditi, diligenze, cacciatori di taglie, esecuzioni capitali, impiccagioni. Pardini opta per una prosa duttile, di carattere; non si lascia tentare dall’appiattimento, è uno scrittore che adatta la lingua alla storia e all’ambiente, sceglie le parole con l’intento di generare un’emozione nel lettore: conia neologismi, non teme gli arcaismi – lavora consultando il dizionario del Tommaseo – e attinge anche dal lessico contemporaneo. La trama del romanzo si snoda tra Italia e Stati Uniti e racconta la vita di Vlademaro Taddei di Bagni di Lucca; fin da bambino attratto dal furto, Vlademaro diventa ben presto un maestro del crimine, ruba tutto ciò che gli capita a tiro: “Rubare, non sapeva perché, gli infondeva soddisfazione. Al momento si era limitato alla frutta dei vicini, ma gli sarebbe piaciuto passare ad altro. Solo che avrebbe dovuto farlo in maniera pulita. Lo avessero saputo i suoi genitori, se la sarebbe passata male”, così viene descritto nelle pagine iniziali. Vlademaro si macchia di delitti e fugge in California insieme al compaesano Jodo Cartamigli, nome che rievoca il mondo letterario di Pardini. Dopo rocambolesche vicende, Vlademaro fa ritorno in Toscana dove si consumeranno episodi di rabbia, vendetta e violenza. Vincenzo Pardini, toscano, collabora con La Nazione e la rivista Nuovi Argomenti. Tra i suoi romanzi più noti ‘Il falco d’oro’ e ‘Jodo Cartamigli’ da cui è stato tratto il film ‘Il mio West”, diretto da Giovanni Veronesi. Un racconto di Pardini, dal titolo ‘Acchiappatassi’, è stato inserito nel Meridiano Mondadori dedicato ai classici del Novecento.
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