Ultime recensioni

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  • Io e te
     1 su 5

    vielen Dank Niccolò Grazie Niccolò per averci regalato questa sconcezza, e grazie alla MonTaTori che ruba spazio a ben altro autori italiani per pubblicare questa marea di protoschifezze. In questo romanzo il buon Niccolò mescola il TEH DRAMA ( http://www.dramabutton.com/ ) con la storia banale e forzata di un adolescente. L'incipit è il tehdrama, seguito dalla storia, e il finale è la conclusione con il tehdrama finale. Il problema è che l'adolescente in questione dei dieci anni che precedono la linea temporale della conclusione del miniromanzo, è una caricatura forzata dell'adolescente. Il buon Niccolò ci ha anche un po' provato a infarcirlo di cultura di strada americana, di fargli dire le parolacce "come i grandi". Anche se gli adolescenti tendenzialmente sono così, periodi come questi mi fanno inorridire: "Io non sono un uomo, mi dico. io sono uno Gnuzzo, un animale bruttissimo e agilissimo prodotto in un laboratorio umbro, che ha un unico compito nella vita e poi può morire tranquillo. Difendere la terra da un meteorite mortale". Oppure una o due pagine prima, una frase banale del tipo: "Lorenzo tu sei come le piante grasse, cresci senza disturbare, ti basta un goccio d'acqua e un po' di luce". Grazie Niccolò per avermi ricordato quanto mi vergogno del panorama culturale italiano.

  • L'eleganza del riccio
     5 su 5

    Munito di tè nero e plaid di lana, mi accingo a esporre su pixel ciò che mi ha lasciato uno dei romanzi più belli di quest'anno.Prima di tutto, come sempre, ritengo doveroso parlare dei lati negativi che ho notato nel corso della lettura. Non mi ha convinto il rapporto delineato tra le due protagoniste, che viene soltanto abbozzato e subito elevato ad affinità elettiva: mi aspettavo di più. Per chiamare una persona "la mia anima gemella" devi spiegarmi il perché, come ci siete arrivati. Un'altra nota di demerito va alla scarsa organicità dell'opera, i cui eventi focali sono ammassati tutti nelle ultime pagine. Non è propriamente un difetto, in quanto è una scelta (io credo) voluta per provocare un determinato effetto sul lettore, ma personalmente non l'ho apprezzato granché.E ora ciò che mi è piaciuto. Mi è piaciuto lo stile, semplice e scorrevole, combinato con una materia non sempre facile da digerire. Mi è piaciuto il microcosmo creato dall'autrice, un mondo a sé dove vorrei ritrovarmi prima di subito. Mi sono piaciuti i personaggi e l'analisi della loro personalità. Mi sono piaciuti la satira sociale nascosta sotto alle cose, le riflessioni filosofiche e antropologiche di Renée, la tragicità di Paloma, il lieve senso di rinascita, la disillusione, l'amicizia con Manuela, il finale... il FINALE. Non mi riprenderò mai dal finale. Ho pianto, e nemmeno poco, e sento il disperato bisogno di ricominciare il libro da capo, di rileggerlo subito. Non è un romanzo per tutti, non è oggettivamente bello. Parla al cuore, e come tutti i libri che toccano note così profonde può andare a segno oppure no. A me ha perforato il miocardio ed è passato oltre.Il tè è finito, non mi resta che farmene un altro e sperare che il prossimo libro che mi capiterà tra le mani saprà essere all'altezza di L'eleganza del riccio.

  • Donne che corrono coi lupi
     5 su 5

    bello e utile! alle donne che hanno bisogno di una mano per rafforzare la propria identità! lo consiglio!

  • Il fascismo eterno
     5 su 5

    Da leggere a voce alta a Matteo Salvini che dice di non essere fascista, ha ragione lui! non è un fascista, è un Ur-fascista!Umberto Eco è un maestro della saggistica: il suo stile chiaro e ironico è impareggiabile."Il fascismo eterno" è un vera e propria guida di buonsenso, che illustra un concetto importante: il fascismo non è solo camicia nera e manganello, e il fascismo non è morto e sepolto solo perché i suoi protagonisti del passato non ci sono più. Il fascismo, come il nazismo, è fatto di comportamenti, mentalità, pregiudizi, abitudini persino, che esistono ancora, sopiti, nelle società, e possono essere risvegliati, purtroppo, senza troppe difficoltà. Questo testo mostra come riconoscere correnti sociali, movimenti politici, leader dalle tendenze fasciste, nella speranza che di generazione in generazione si ricordi che la resistenza non deve mai avere fine.Questo testo è più attuale oggi di 25 anni fa quando è stato scritto, e la sua lettura dovrebbe essere obbligatoria come educazione civile.

  • La canzone di Achille
     4 su 5

    Sullo sfondo delle note vicende epiche, la storia d'amore tra Achille e Patroclo, narrate in maniera molto poetica, mai volgare. Un romanzo molto ben scritto, una figura, quella di Patroclo, che emerge su tutte con grande forza. Un finale tragico e di grande impatto emotivo...

  • Circe
     4 su 5

    Un bel libro, scritto con classe, emozionante e coinvolgente. Oltretutto mi ha dato la possibilità di ripassare (o scoprire) una bella fetta di mitologia greca. Al termine della lettura non posso che esserne soddisfatto.Tuttavia è anche un libro costruito ad hoc per piacere: una freccia che non può non fare centro. Ecco il motivo per una stella in meno. L'autrice decide di andare sul sicuro strizzando l'occhio al grande pubblico. Non tira fuori le unghie della sua autorialità...è questo che viene un po' a mancare.

  • Le notti bianche: La cronaca di Pietroburgo
     4 su 5

    Romanticismo, sogno, purezza d'animo. Letture come questa, anche se breve, mi appagano.

  • Frankenstein
     5 su 5

    Libro avvincente che nonostante gli anni conserva un fascino estremamente attuale. Jekill e Hyde sono nell'immaginario collettivo e credo lo saranno per sempre perché incarnano l'eterna ed estenuante lotta tra il bene ed il male, che albergano in ogni essere umano.

  • Due vite
     5 su 5

    Le 'due vite' del titolo non sono solo quelle degli scrittori Rocco Carbone e Pia Pera, entrambi amici di Emanuele Trevi ed entrambi scomparsi in anni recenti; sono anche le vite di ognuno di noi. Abbiamo tutti due vite: quella che viviamo in prima persona e quella percepita e per certi versi 'evocata' nei ricordi degli altri. Viviamo la nostra vita come una specie di sogno durante il quale sogniamo la vita degli altri. In questo libro che non si capisce se è un romanzo, un memoir, un saggio di letteratura italiana o una seduta spiritica, Trevi cerca di parlare con i fantasmi: quello di Carbone, quello di Pera e quello di sé stesso mentre sognava il mondo e la sua vita con i suoi due amici.Emozionante, a tratti commoventi, Due vite merita sicuramente i pieni voti anche se, devo ammettere, se un paio di anni fa non avessi letto Sogni e Favole forse mi sarebbe piaciuto di più. Se Due vite è 'un bel libro', per me Sogni e Favole è un vero e proprio capolavoro, di quelli che ti mancano le parole per descriverlo. Capisco che Due Vite, sia per la sua brevità che per la 'vicenda umana' raccontata, abbia più possibilità di raccogliere i consensi del largo pubblico, ma io sono certo che, nel lungo termine, Sogni e Favole è il libro di Trevi che, come si suol dire, "rimarrà".Ciononostante, mi auguro sinceramente che Due Vite vinca il Premio Strega, e per diverse ragioni:- Primo: perché è appunto un bel libro.- Secondo: perché Emanuele Trevi è un grandissimo scrittore ma, ahimé, troppo poco conosciuto, troppo poco mainstream. Anni fa era già stato nella cinquina dei finalisti allo Strega e chissà che questa volta non gli diano il premio (ma, ripeto, non solo per il premio in sé, ma per la visibilità che il premio darebbe a uno scrittore sopraffino come Trevi).- Terzo: perché sarebbe una delle rarissime volte in cui viene premiato un libro pubblicato da una casa editrice indipendente (l'ultima volta risale agli inizi degli anni Novanta, quando vinse Ninfa Plebea, pubblicata dalla casa editrice Leonardo, di Milano). Chiariamo una cosa: 'casa editrice piccola' non significa necessariamente 'casa editrice povera'. Tant'è che anche una casa editrice piccola può fare il 'botto', pubblicando uno o più best seller. Basti pensare alla Sellerio o alla E/O che hanno in catalogo, rispettivamente, i titoli di Andrea Camilleri ed Elena Ferrante, e che tuttavia sono case editrici piccole e indipendenti dai grossi gruppi editoriali. Allo stesso modo, la Neri Pozza è una signora dell'editoria italiana, con un catalogo di tutto rispetto (che include i titoli di Romain Gary, Eshkol Nevo e Giuseppe Berto), e con ambizioni enormi (basti pensare al generoso Premio Neri Pozza, di ben 20.000 euro: una casa editrice non organizza concorsi così se vuole passare inosservata). Insomma, la Neri Pozza non è né la prima venuta né una morta di fame, ma se vincesse il libro di Trevi sarebbe comunque un segnale forte da parte di un premio che dovrebbe essere letterario e non solo e non sempre editoriale. Sarebbe come dire, in altre parole, "Non esiste solo la Mondadori" (che, ironicamente, questa volta non è neppure in cinquina).Infine, la parte più romantica e idealista di me spera che vinca Due Vite perché in questo modo non verrebbe premiato solo 'Emanuele Trevi', 'il suo bel libro' e 'la Neri Pozza'. In un certo senso, con la vittoria di Due Vite il Premio Strega andrebbe anche a Rocco Carbone e Pia Pera, due autori italiani dimenticati, per molti totalmente sconosciuti. Sarebbe veramente bellissimo.

  • Intelligenza emotiva
     5 su 5

    Un libro per TUTTI. Un viaggio con il te di oggi, di ieri e di domani. Nel volume troverete molte domande, se non tutte, che vi siete posti nell'arco della propria vita; le risposte offerte saranno una piacevole scoperta. Consiglio la lettura a tutti, ma in particolar modo a genitori, insegnanti, studenti ed adolescenti. Un punto di vista rivoluzionario per un mondo migliore.

  • Madrigale senza suono
     5 su 5

    Porta in un viaggio attraverso i secoli con la potenza misteriosa della musica che s’intreccia con il più efferato dei delitti, in un gioco potente e fine alla scoperta del Male. Piaciuto molto!