(di Alessandra Baldini) Thomas Pynchon torna in libreria il 7 ottobre, 12 anni dopo Bleeding Edge. Un evento letterario in se’, amplificato dal fatto che il piu’ imperscutabile autore della letteratura americana lo scorso 8 maggio ha compiuto 88 anni: la saga noir con al centro un poliziotto privato di Shadow Ticket potrebbe essere il suo ultimo lavoro.
Non è la prima volta che Pynchon scrive di formaggi. Già in V. del 1963 un “espressionista catatonico” di nome Slab dipingeva dolci al formaggio in stile cubista; tre anni dopo, in L’Incanto del Lotto 49, la protagonista Oedipa Mars tornava da una festa Tupperware convinta che qualcuno avesse messo “troppo kirsch nella fondue”. Nulla però preparava il lettore a Shadow Ticket che esce in libreria mentre nelle sale avanza Una Battaglia Dietro l’Altra di Paul Thomas che Paul Thomas Anderson ha basato su Vineland dopo aver adattato per il cinema nel 2009 Inherent Vice: se PT fosse tentato di realizzare il ‘suo’ Shadow Ticket, sarebbe probabilmente un musical.
Ambientato nel 1932 tra Depressione e Proibizionismo a Milwaukee in Wisconsin, lo stato numero uno negli Usa per produzione casearia dove “ci sono piu’ italiani, croati e tedeschi di quanti ne puoi contare agitando un knockwurst”, la nona fatica dell’autore di Arcobaleno di Gravità (respinto ai Pulitzer per la combinazione di astrusità e osceno), secondo il New York Times si offre ai lettori come un romanzo divertente anche se non il Pynchon migliore.
La trama è una sarabanda pulp di titoli da tabloid: frodi casearie, cooperative di agricoltori bolscevichi, squadre speciali chiamate “polizia del Roquefort” o “del Gorgonzola” e membri della Hitlerjugend che ballano lo swing nella cantina di una sala di biliardo chiamata The Nuremberg Lanes. Detective privato alla Bogart ma anche ballerino semiprofessionista, Hicks McTaggart ha il compito di riportare in patria Daphne Airmont, figlia ed erede dell'”Al Capone del formaggio”, fuggita in Europa con Hop Wingdale, clarinettista dei Klezmopolitan, proprio mentre il nazismo sale alla ribalta.
Pynchon, che tre anni fa ha venduto il suo intero archivio alla Huntington Library di Pasadena, mescola noir e cabaret: Hicks danza al fianco di una lounge singer che ricordano Annette Hanshaw e l’epoca d’oro del jazz e forse intravede un U-Boot sotto i ghiacci del Lago Michigan. L’uscita del libro e’ stata annunciata come l’evento letterario di Seattle dove lo scrittore lavorà nel 1960 come autore di manuali tecnici alla Boeing e dove due librerie apriranno a mezzanotte per soddisfare le richieste dei fan. “Il tempismo dello scrittore non è più quello di un tempo”, si lamenta il Times, ma Pynchon è sempre Pynchon e il fatto che a 88 anni abbia scritto un nuovo romanzo è di per se’ un piccolo miracolo. L’ultima destinazione di Shadow Ticket è, come intravedono i protagonisti, il Terzo Reich, la guerra e l’Olocausto: il romanzo si chiude con l’immagine distorta della Statua della Libertà avvolta in quella che sembra una divisa militare. Spetterà ai lettori decidere se si tratti della tipica paranoia alla Pynchon o un monito dello scrittore di fronte a un mondo così distopico che ha superato la sua immaginazione.