ROBERTO ALESSE, IL DECLINO DEL POTERE PUBBLICO IN ITALIA (RUBBETTINO, PP. 196, EURO 15) Roberto Alesse, direttore delle dogane e dei Monopoli di Stato, in questo saggio spiega come evitare il declino del potere pubblico e salvare la classe dirigente “in un’epoca – commenta l’autore – dominata dall’eclissi dei meccanismi di selezione meritocratica e dall’affermazione del qualunquismo populista”.
Una nazione per avere successo “deve far collaborare insieme popolo ed élite, lo scrivevano già i Greci nel quinto secolo avanti Cristo, e questo è il tema di fondo del mio libro, che, attraverso una riflessione eterogenea di più argomenti, fa emergere soprattutto come in Italia, negli ultimi 30 anni, per una serie infinita di cause, sia entrato in profonda crisi il meccanismo di selezione meritocratica della classe dirigente, intesa nel senso più ampio del termine, se è vero che ogni giorno stiamo a lamentarci giustamente per l’inefficienza di un sistema politico, istituzionale, economico, ordinamentale che non risponde a logiche sistematiche, precise e razionali”, prosegue Alesse.
“Basta con la logica del cittadino qualunque che, senza avere la più basilare formazione ed esperienza, si è trovato improvvisamente catapultato all’interno di processi decisionali di estrema complessità. Se ne esce rimettendo in ordine le cose secondo un duplice criterio guida. Da un lato, bisogna mettere da parte le posizioni dogmatiche. Dall’altro, è solo con l’ottimismo della ragione che si possono fare le rivoluzioni culturali, alias le riforme lungimiranti, in nome e per conto del progresso umano”, conclude l’autore.