BRUCE WAGNER, ROAR (NUTRIMENTI, PP.
704, EURO 24) Bruce Wagner, scrittore e sceneggiatore americano, è fra gli autori più visionari della scena contemporanea, cantore del roboante mondo dello spettacolo di cui ha raccontato luci e ombre in noti romanzi come ‘Forza maggiore’ e ‘Ti sto perdendo’, entrambi usciti in Italia per Dalai Editore. Fama, arte e show sono lo sfondo anche di ‘Roar’, edito in Italia da Nutrimenti e tradotto da Nicola Manuppelli. Il libro esplora le gesta di un personaggio fittizio, una chimera, un tycoon di nome Roar che i lettori imparano a conoscere attraverso le testimonianze di amici, colleghi, parenti.
Wagner immagina un Roar a contatto con personaggi illustri come Charlie Chaplin, Denzel Washington, Elon Musk, Steven Spielberg, Meryl Streep, Amanda Gorman, Dave Chappelle, Andy Warhol, Patti Smith, Helen Mirren, Edna O’Brien, Quentin Tarantino. Il protagonista prende forma dalle voci fittizie di stelle e vip.
Lo stile dell’opera è quello di una narrazione orale con un taglio da docufilm. Bruce Wagner si diverte a creare uno Spielberg pieno di ammirazione per il talento di Roar, che il cineasta premio Oscar definisce simile a Kubrick”. Lodi anche da parte di Woody Allen: l’autore di ‘Io e Annie’ considera Roar “un magnete” e confessa: “È da lui che ho preso ispirazione per Zelig”.
Roar, alias Roger Orr, classe ’40, originario di Nashville, viene adottato da una ricca coppia di San Francisco. Da giovanissimo diventa un cabarettista underground, poi un cantautore. Sperimenta ogni forma d’arte ed ed è affascinato dal mondo della scienza. A 60 anni, Roger inizia il trattamento ormonale e gli interventi chirurgici e diventa donna. ‘Roar’ è un’esplorazione metanarrativa e un viaggio ricco di citazioni.
