Ad aggiudicarsi la vittoria della sessantesima edizione del Premio Campiello è Bernardo Zannoni con “I miei stupidi intenti“.
La proclamazione è avvenuta il 4 settembre 2022 al Gran Teatro La Fenice di Venezia. Per il giovane scrittore di Sarzana (La Spezia), 27 anni, è stato un trionfo, surclassando con grande scarto gli altri finalisti: ha ottenuto 101 voti su 275 votanti (25 membri della Giuria dei Lettori – 300 in totale – non hanno espresso preferenze).
Zannoni ha ricevuto la ‘vera da pazzo‘, simbolo del prestigioso riconoscimento letterario promosso da Confindustria Veneto. “Ero talmente convinto che non avrei vinto, che non avevo nemmeno preparato il discorso”, sono state le prime parole dette con commozione da Zannoni. “Vengo quasi da nulla e ringrazio chi ha creduto in me. E’ la mia prima opera pubblicata ed ho già fatto un casino”. Ha detto Zannoni “La mia vita è cambiata al 100%, sono molto contento – ha aggiunto – Ho cominciato a 21 anni a scrivere questo romanzo, dopo varie esperienze di composizione – canzoni, poesie, sceneggiature – ho avuto il coraggio di ritornare alla prosa, più faticosa e complicata. L’Italia può essere un Paese per giovani che hanno voglia di leggere, formarsi e imparare. Studio ed educazione sono fondamentali”. A consegnare il premio il presidente della Giuria dei Letterati, Walter Veltroni: “Sono onorato di premiare un giovane di 27 anni in un paese che spesso non è un paese per giovani”.
La sessantesima edizione del Campiello è stata festeggiata anche con il ritorno nella storica sede del Gran Teatro La Fenice di Venezia, lasciata a causa del Covid per due anni, spostandosi prima nel 2020 in Piazza San Marco e poi nel 2021 all’Arsenale di Venezia.
Condotta da Francesca Fialdini, volto noto di Rai1, alla cerimonia hanno assistito un parterre di circa 1.000 invitati tra ospiti istituzionali, rappresentanti del mondo imprenditoriale, della cultura e delle case editrici. Tra gli ospiti il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, il prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto.
Al secondo posto si è classificato Antonio Pascale con “La foglia di fico. Storie di alberi, donne, uomini” (Einaudi) con 54 voti.
Al terzo Elena Stancanelli con “Il tuffatore” (La nave di Teseo) con 46 voti.
Al quarto Fabio Bacà con “Nova” (Adelphi) con 43 voti.
Al quinto Daniela Ranieri con “Stradario aggiornato di tutti i miei baci” (Ponte alle Grazie) con 31 voti.
Durante la cerimonia sono stati premiati anche i vincitori degli altri riconoscimenti previsti dalla Fondazione Il Campiello: il vincitore del Campiello Giovani, Alberto Bartolo Varsalona, 21 anni di Palermo; dell’Opera Prima, assegnata a Francesca Valente; del Premio Fondazione Il Campiello, il riconoscimento alla carriera attribuito quest’anno a Corrado Stajano; Antonella Sbuelz, vincitrice della prima edizione del Campiello Junior.
Nel corso della serata due ospiti d’eccezione: il musicista e attore Lodo Guenzi (Lo Stato Sociale), che contribuirà allo spettacolo con interventi e letture, il violinista e compositore Rodrigo D’Erasmo ha allietato la serata con dei brani musicali che hanno ripercorso i 60 anni di storia del Premio e il cantante Diodato che ha interpretato alcuni grandi brani della canzone italiana.