Una breve sintesi per un grande classico.
Secondo la tradizione l’ODISSEA è stata scritta da Omero, come l’Iliade. Oggi gli studiosi pensano che in realtà i poeti siano due: uno che ha composto l’Iliade, e l’altro, circa cinquant’anni dopo, intorno al 700 a.C., l’Odissea.
L’Odissea è il seguito dell’Iliade; però mentre nella prima compaiono diversi re che comandano la spedizione greca, la seconda è dedicata solo a uno di loro, Ulisse, in greco Odisseo.
La storia narrata in questo poema si svolge nell’arco di circa quaranta giorni e si conclude con il ritorno di Ulisse nel suo regno; tuttavia questi, quando si trova nel palazzo dei Feaci, racconta tutte le avventure che ha vissuto dopo la fine della guerra.
Una volta partiti da Troia, Ulisse e i suoi compagni vivono numerose avventure, esplorano tutto il Mediterraneo e incontrano personaggi spesso mostruosi, che rallentano il loro viaggio. Questo avviene in parte per la curiosità di conoscere nuove terre e nuovi popoli e per la sete di avventure del nostro eroe, in parte a causa dell’ira degli dei. In particolare Poseidone, il dio del mare, è adirato con Ulisse che ha accecato Polifemo, suo figlio, e per questo fa scoppiare numerose tempeste che ne danneggiano le navi e gli fa incontrare sempre nuovi ostacoli. Alla fine Ulisse perde tutti i compagni e anche le navi e torna in patria da solo.
L’Odissea, come l’Iliade, è importante per comprendere meglio la civiltà greca delle origini. Inoltre molti dei valori celebrati dai due poemi, come il coraggio, la lealtà, il valore in guerra, ma anche l’astuzia e la sete di conoscenza, sono passati dalla cultura greca a quella romana e sono quindi alla base della cultura occidentale. Ulisse in particolare è il simbolo del desiderio di conoscenza e della ragione, che vince contro la forza bruta.
L’Odissea racconta il ritorno a casa di Ulisse, re dell’isola di Itaca, una volta finita la guerra di Troia. Sull’Olimpo gli dei Zeus, Atena e Poseidone discutono per decidere il destino dell’eroe, che da dieci anni è tenuto prigioniero dalla ninfa Calipso sulla sua isola. Gli dei decidono che è il momento per Ulisse di tornare nella sua patria e ordinano alla ninfa, che ne è innamorata, di lasciarlo partire.
Intanto, a Itaca vivono la moglie di Ulisse, Penelope, e suo figlio Telemaco. Dal momento che il sovrano non è ancora tornato, numerosi principi, i Proci, cercano di convincere Penelope a sposarsi, per prendere il suo posto. Penelope annuncia che sceglierà il nuovo marito appena terminerà di tessere una tela, ma di notte disfa il lavoro fatto di giorno. Intanto Telemaco ottiene il permesso di andare alla ricerca del padre.
Ulisse, lasciata con una zattera l’isola di Calipso, a causa di una tempesta fa naufragio e arriva sulla spiaggia dell’isola dei Feaci. Qui viene trovato da Nausicaa, la figlia del re, che si trova lì con le sue ancelle a lavare i vestiti. Le ancelle sono spaventate, ma Nausicaa si avvicina al naufrago e lo porta con sé a palazzo reale, dove viene accolto come ospite dal re dei Feaci. Alla sera, durante un banchetto, Ulisse racconta le numerose avventure che ha vissuto dopo la fine della guerra di Troia. In una di queste è passato con i suoi compagni vicino agli scogli abitati dalle sirene: mostri alati che, con il loro canto bellissimo, convincono i marinai a buttarsi in mare, ma Ulisse tappa con la cera le orecchie dei suoi compagni e si fa legare all’albero della nave per poter sentire il canto delle sirene.
Viene narrata anche l’avventura nella terra dei ciclopi, giganti con un occhio solo. Qui, Ulisse e i suoi compagni sono tenuti prigionieri dal ciclope Polifemo, che ogni giorno mangia uno o due uomini. Per salvarsi fanno ubriacare Polifemo e, mentre dorme, lo accecano con un palo arroventato. Poi fuggono dalla caverna legati sotto la pancia delle pecore.
Commossi da tutti questi racconti, i Feaci riportano Ulisse a Itaca, dove una volta sbarcato, si traveste da mendicante, per non farsi riconoscere, e va nel suo palazzo., dove trova i Proci che non lo riconoscono e iniziano a maltrattarlo e a prenderlo in giro. Nel frattempo, Ulisse rivela chi è al figlio, Telemaco, ed insieme durante la notte nascondono tutte le armi che si trovano nella sala del palazzo.
Penelope annuncia che chi riuscirà a tendere l’arco che solo Ulisse sapeva usare e con una sola freccia attraversare gli anelli di dodici scuri diventerà suo marito. Nessuno dei Proci riesce a superare la prova, mentre il mendicante riesce senza fatica. In quel momento Telemaco si mette di fianco al padre e insieme uccidono tutti i Proci.
Finalmente anche Penelope riconosce il marito e Ulisse può abbracciare la moglie e il figlio. Arrivano a palazzo i parenti dei Proci uccisi, ma Ulisse riesce a fare la pace con loro. A Itaca si può festeggiare il ritorno del re.
Ulisse è il re di Itaca. Ha partecipato con gli altri capi greci alla guerra di Troia, ma il suo ritorno a casa è stato ritardato di dieci anni a causa dell’ira del dio Poseidone nei suoi confronti. È un eroe famoso per la sua intelligenza e astuzia più che per il suo coraggio in battaglia. È curioso e sente sempre il desiderio di conoscere cose nuove.
Telemaco è il figlio di Ulisse. Non conosce il padre, che è partito per la guerra quando lui era appena nato. Desidera difendere sua madre dai Proci e per questo parte alla ricerca del padre.
Penelope è la moglie di Ulisse. È convinta che il marito ritornerà e lo aspetta fedelmente per vent’anni. È il simbolo della perfetta donna greca: fedele al marito e attiva nelle faccende di casa, come la tessitura.
Nausicaa è la figlia del re dei Feaci. È una ragazza giovane e bellissima ma anche coraggiosa: mentre le sue ancelle scappano si ferma per aiutare Ulisse e lo porta a palazzo.
Polifemo è un ciclope, un gigante mostruoso con un occhio solo, figlio di Poseidone, dio del mare. Vive in modo primitivo e selvaggio. Malgrado la sua forza, viene sconfitto dall’astuzia di Ulisse che riesce a scappare con i suoi compagni.
Calipso è una ninfa bellissima. Accoglie Ulisse naufrago quando ormai tutti i suoi compagni sono morti e lo trattiene per molti anni sulla sua isola perché è innamorata di lui. Zeus però le ordina di lasciarlo partire ed è costretta ad obbedire.