(di Roberto Ritondale) ALESSANDRA PAGANI, ‘RESTA SOLO LA TUA VOCE’ (MORELLINI EDITORE, PP. 172 – 17,00 euro).
Un libro necessario che indaga con chiarezza su tutti i segnali che precedono un femminicidio: la gelosia, lo stalking, le telefonate, le prime violenze. Il tutto nell’indifferenza generale: delle istituzioni e dei parenti, degli amici e persino della stessa vittima, che non riesce a riconoscere subito il dramma che si sta consumando, scambiandolo inizialmente per amore. È convincente il primo romanzo di Alessandra Pagani, ‘Resta solo la tua voce’, già nella rosa dei tre finalisti del Premio Brianza in programma il prossimo 25 ottobre.
La protagonista si chiama Giulia, nome tragicamente evocativo, visto che richiama alla mente recenti vittime di femminicidio, da Giulia Cecchettin a Giulia Tramontano. È un’adolescente che attraversa gli anni Novanta con poca voglia di studiare e tanta voglia di vivere, a differenza della gemella Diana che prova a costruirsi un futuro da donna indipendente.
Giulia conosce il brivido della discoteca, così in voga in quegli anni, e assapora i primi amori, in particolare quello con Paolo, un ragazzo affascinante e più grande di lei. Ma l’amore si rivela presto tossico e il rapporto diventa turbolento.
Scenate e botte vengono scambiate per manifestazioni d’amore, ma sono solo i sintomi di una personalità narcisistica. Dopo aver subito a lungo violenze e controlli, Giulia decide di lasciare Paolo, che però non si dà pace e continua a perseguitare la ragazza, tra appostamenti, insulti e centinaia di telefonate.
L’epilogo è tragico, e del resto annunciato sin dalla prima pagina del romanzo, che comincia con i funerali di Giulia, della quale è rimasta soltanto la voce. Una voce che trova il coraggio, da un imprecisato aldilà, di raccontare la sua vicenda assistendo alle proprie esequie. “Avevo vent’anni quando sono morta. Mi hanno ammazzata le stesse persone che dicevano di amarmi. Nessuno è stato condannato. Né la mia famiglia, né gli amici, né gli insegnanti, né la società, né i mass media, né lo Stato, e non è stato condannato l’assassino”.
Il romanzo sarà presentato a Seregno (Monza) sabato 11 ottobre nel corso dell’aperitivo letterario organizzato dal circolo culturale ‘Seregn de la memoria’. L’autrice lavora come editor non fiction per ‘Vita e Pensiero’. Vive a Monza e ha creato e conduce il gruppo di lettura ‘Geranio Bookclub’. Il romanzo è stato pubblicato da Morellini editore nella collana ‘Varianti’ diretta da Sara Rattaro e Mauro Morellini.