NASIM ESHQI, ERO ROCCIA ORA SONO MONTAGNA (GARZANTI, PP. 165, EURO 18) Ero roccia ora sono montagna, uscito per Garzanti, è il memoir di Nasim Eshqi, scritto con Francesca Borghetti, antropologa e regista. Classe ’82, Eshqi è l’unica alpinista professionista iraniana; ha aperto più di cento nuove vie tra Europa e Medio Oriente. In prima linea per i diritti delle donne, il suo libro è un’autobiografia e un’ode al coraggio.
Eshqi ripercorre la sua infanzia segnata dai divieti di una religione soffocante; non solo fuori, anche in casa imperava “un maschilismo tossico”. A sette anni, Nasim è costretta a indossare il velo. “Bisognava stare sedute composte e parlare a bassa voce, coprirsi capo e corpo con vestiti larghi e scuri come la morte. Poi dovevamo uscire di casa con un parente maschio e fondamentalmente farci belle per trovare un marito”, ricorda. A scuola “ci veniva imposto di pregare e ricordo la violenza con cui provavano a inculcare dentro di noi, ancora bambini, una legge che sentivamo estranea”.
In famiglia la situazione era altrettanto complicata, la madre di Nasim non poteva disporre nemmeno dei soldi che guadagnava:”Quando riceveva lo stipendio mio padre le requisiva i soldi e glieli centellinava”.
In Iran “a sostegno di una legislazione improntata alla subordinazione femminile, ci veniva instillata la convinzione che il cervello di una donna fosse grande la metà del cervello di un uomo”, scrive.
Riferisce della sua passione per le arti marziali, delle prime arrampicate in montagna; e dei divieti e delle ritorsioni subite da parte della polizia morale.
Ma il libro è soprattutto la testimonianza di chi ha avuto la forza di ribellarsi.
Nasim è diventata quello che voleva diventare e ha creduto sempre nei propri sogni: “Sfogliando queste pagine possiate scoprire la bellezza di abbracciare i vostri desideri unici, di sfidare i conformismi e di superare le limitazioni imposte da diverse mentalità”, si augura nell’introduzione. La dedica è “a tutte quelle rocce che sognano di diventare montagne”.
Il suo motto è: “come leggere o andare in bicicletta, anche la libertà è qualcosa che, una volta appresa, non è più possibile disimparare”. Nasim Eshqi ha ricevuto il premio King Albert II Memorial e la cittadinanza onoraria di Napoli.