I venti di guerra non hanno spento l’eco della sua voce, forte, necessaria. Quella di Nadia Ghulam, scrittrice e attivista afghana è una storia di coraggio, diritti negati, impegno per costruire ponti di pace. L’ha raccontata questo pomeriggio a Cagliari, in un incontro coordinato dalla giornalista Daniela Pinna, di Giulia Giornaliste Sardegna, per presentare il suo libro “Il segreto del mio turbante – Storia vera di una ragazza afgana e della bugia che le ha salvato la vita”, scritto assieme a Agnès Rotger.
Nata a Kabul nel 1985, Nadia Ghulam dall’età di 11 anni ha assunto l’identità del fratello morto per poter lavorare e provvedere alla sua famiglia. “Uno stratagemma inventato per necessità, poiché alle donne non era consentito, e nemmeno ora lo è, di lavorare. Questa soluzione mi ha permesso di aiutare la mia famiglia nel paese dove le donne comunicano con lo sguardo, sono escluse dalla società, private di ogni diritto, a partire da quello dell’istruzione, veicolo per la creazione di un mondo inclusivo, solidale, pacifico”, spiega la scrittrice all’ANSA.
Nel 2006, con l’aiuto di una ong, Ghulam si è trasferita in Catalogna, dove ha conseguito due lauree. “Nel paese che mi ha accolto – racconta – ho dato vita alla ong Ponts per la Pau – Ponti per la pace che offre corsi di lingua per i migranti in Catalogna e assistenza pedagogica agli alunni delle scuole in Afghanistan”.
Domani mattina Nadia Ghulam è attesa a Vienna al Parlamento austriaco. Il 6 ottobre in Catalogna le verrà assegnato un riconoscimento come promotrice di pace da parte del Centre le lettura catalana. “Dedicherò il premio – annuncia – alle bambine e alle ragazze afghane private della libertà e che faticano per avere un’istruzione. Grazie a Ponts per la Pau 450 ragazze stanno studiando nel mio paese”. Una storia che porta con sè tante storie di diritti negati. “Ricordando, come sottolinea Agnès Rotger, che le donne, le bambine, le persone in Afghanistan come in Catalogna e in Sardegna hanno gli stessi sentimenti, gli stessi sogni”, chiarisce la scrittrice attivista.