Italo Calvino lo aveva definito “uno scrittore imprestato allo sport”: è morto all’età di 91 anni, a Bellagio, Gianni Clerici, storica firma del tennis, da tempo collaboratore di ‘Repubblica‘ che ne annuncia la scomparsa sul sito.
Nato a Como nel 1930, aveva giocato a tennis, vincendo due titoli italiani juniores di doppio in coppia con Fausto Gardini e una coppa De Galea a Vichy nel 1950 e partecipando come singolarista a Wimbledon (1953) e Roland Garros (1954).
Dopo aver collaborato dal 1951 al 1954 con La Gazzetta dello Sport, e nel 1954 con Sport Giallo e Il Mondo, nel 1956 era passato al Giorno di Milano come editorialista e inviato, prestando i suoi commenti raffinati sul tennis anche alla tv.
Ha firmato i grandi ‘classici’ dedicati allo sport della racchetta: Il tennis facile (1972), 500 anni di tennis (1972, uscito poi in una nuova edizione nel 2007), la biografia Divina. Suzanne Wengen, la più grande tennista del XX secolo (2002), Gianni Clerici agli Internazionali d’Italia. Cronache dello scriba 1930-2010 (2010) e Wimbledon. Sessant’anni di storia del più importante torneo del mondo (2013). Ma è autore anche di testi narrativi (la trilogia I gesti bianchi, 1995; la raccolta di racconti Una notte con la Gioconda, 2008; i romanzi Australia felix, 2012, e 2084. La dittatura delle donne, 2020), di raccolte poetiche (Postumo in vita, 2005; Il suono del colore, 2011) e saggi storici (Mussolini. L’ultima notte, 2007). Nel 2010 Veronica Lavenia e Piero Pardini hanno pubblicato la sua biografia, dal titolo Il cantastorie instancabile. Gianni Clerici lo scrittore, il poeta il giornalista. Nel 2006 Clerici è stato inserito nella International Tennis Hall of Fame, secondo italiano presente dopo Nicola Pietrangeli.