È morta questa mattina all’ospedale Molinette di Torino, dopo dieci mesi resi difficili dalla malattia, Rosa Mogliasso, scrittrice torinese di gialli, già direttrice del Teatro Baretti di Torino e collaboratrice di diversi autori e registi tra cui l’amico Davide Livermore, Elio e Le Storie Tese e Corallina Demaria, amica e sodale in molti spettacoli teatrali.
Era una narratrice dotata di grande e intelligente ironia. Le sue storie noir erano in buona parte ambientate a Torino. Si divertiva a prendere in giro il carattere dei torinesi, tra cui quelle signore ben vestite con il Suv scuro che la mattina scendono dalla collina per portare i bimbi a scuola, poi prendere il caffè nei bar intorno alla Gran Madre, spettegolando senza fine.
Già dal suo primo romanzo giallo, ‘L’assassino qualcosa lascia’ edito da Salani e Premio Selezione Bancarella, si era colta la sua stoffa. Dopo l’inatteso successo, considerata anche l’umiltà e l’autoironia dell’autrice, si sono susseguiti diversi altri gialli oltre a sceneggiature. Ancora con Salani è uscito uno dei suoi libri migliori, nel 2012. ‘La felicità è un muscolo volontario’, e il penultimo romanzo ‘L’irresistibile simmetria della vendetta’ del 2021. L’anno scorso, edito da Sem è uscito ‘Uccidere, qualche volta’. Migliasso aveva una cura speciale per i suoi titoli. Voleva fossero divertenti.
La sorte ha però voluto che il vero riconoscimento letterario le arrivasse pochi mesi prima della sua morte. Con Gallimard, tra i maggiori editori al mondo, che ha inserito nel suo immenso catalogo ‘Bella era bella morta era morta’ e ‘L’irresisitibile simmetria della vendetta’. Inoltre anche il suo ultimo libro è stato recentemente ristampato con i tascabili di Feltrinelli.
“Stava arrivando il vero successo – hanno ricordato oggi gli amici di sempre Corallina Demaria e Davide Livermore – ma Rosa resterà sempre nei nostri cuori e nei cuori dei lettori che l’hanno tanto amata”.