– NAPOLI, 29 APR – “Il fascino del medioevo narrato da Eco non è gotico, non è quello scritto da Bram Stoker o da Mary Shelley, non è sulla cupezza è invece su un’era affascinate, divertente e luminosa, divorata dalla fantasia febbrile e febbricitante, un delirio fantastico”. Così Milo Manara presenta per la prima volta al Comicon di Napoli il suo nuovo libro “Il nome della rosa”, un libro di fumetti, prima parte che esce il 2 maggio e ripercorre il romanzo di Umberto Eco, partendo proprio nelle prime pagine con il volto dello scrittore che descrive le sue ricerche prima della scrittura del romanzo. “Il libro – ha detto Manara, che ha incontrato il grande pubblico di Comicon a Napoli per illustrare il volume – mi è stato proposto dal collega Igort che ha ricevuto dai figli di Eco la volontà di vedere trasposta in fumetto la ricerca di loro padre. Ho accettato per il mondo molto affascinante, partendo dal fatto che sono sempre stato affascinato dalla possibilità del fumetto di raccontare la storia e stavolta anche la fede. Nel Medio Evo si era disposti a sacrifici fisici e c’era la severità con cui venivano giudicati gli eretici. Ma era anche il tempo delle cattedrali, l’erezione di montagne meravigliose per la fede, intorno alle quali si costruivano città, perché erano cantieri enormi che duravano anni”.
E leggendo il fumetto di Manara spicca subito il volto del protagonista che nel film è Sean Connery e invece nelle sue pagine è Marlon Brando: “Nella celeberrima versione cinematografica del Nome della Rosa – spiega Manara – Sean Connery è una figura potente visivamente ed è ormai penetrata profondamente nel nostro immaginario, quando pensi a Guglielmo pensi a Sean Connery. Per me è stato un ostacolo che volevo rimuovere e allora ho pensato a un’altra personalità altrettante penetrante nel nostro immaginario, che avesse la potenza positiva e corrispondesse anche alla descrizione di Eco di Guglielmo di Baskerville, mettendo insieme questi requisiti ho avuto in mente il nome di Marlon brando, spero che la potenza di brando possa sostituire, almeno nel tempo della lettura, la figura di Connery”. .