Un “bambino di otto anni oggi ha già attraversato la cattività della pandemia, ha visto nascere una guerra molto vicina a casa e affronta adesso un nuovo conflitto che rischia veramente di coinvolgere tutto il mondo”. Un fiume di immagini e notizie, fonte per i più piccoli di domande e paure con le quali si è confrontata, in un dialogo aperto l’inviata di guerra Francesca Mannocchi, prima in un libro, Lo sguardo oltre il confine’ (De Agostini, 2022) e ora nel nuovo podcast, prodotto da Chora Media in collaborazione con Giffoni Innovation Hub, ‘Per esempio, la guerra’, che ha appena debuttato su tutte le principali piattaforme gratuite (Spotify, Apple Podcast, Spreaker e Google Podcasts). “Stiamo vivendo tempi eccezionali – spiega all’ANSA la giornalista, autrice di reportage per alcune delle più importanti testate italiane e internazionali – e da narratrice ho pensato di avvicinare le vite dei bambini nelle scuole a quelle di altri che ho incontrato in zone di guerra in questi anni. Ho cercato di portare loro qualcosa che a molti di noi manca, l’immedesimazione, attraverso le tessere del puzzle che compongono la vita quotidiana altrove”. Per il podcast Mannocchi è entrata in due scuole di Roma, incontrando ragazze e ragazzi dalla quinta elementare alla seconda media e costruendo un dialogo di scambio reciproco a partire dal racconto della sua esperienza sul campo. Un percorso in sei episodi, dedicati ad Ucraina, Afghanistan, Libia Siria, Iraq e Libano. “Aggiungeremo presto un episodio che registreremo a fine mese dedicato al conflitto israeliano-palestinese. Ci è sembrato inevitabile, perché quello che stiamo vivendo è troppo grande per non essere menzionato”.
C’è “da parte dei bambini, un desiderio, una necessità di sentir raccontare le storie del mondo. Loro chiedono di capire cosa succede intorno a loro. Un pezzettino, nel farlo, tocca alle famiglie, un altro pezzettino alla scuola, e un pezzettino dobbiamo mettercelo noi che andiamo in questi luoghi. Portare questa testimonianza ai bambini è persino più importante di portarla agli adulti per rendere loro più accessibili i tempi che viviamo”.