(LORENZA GENTILE, ‘LE COSE CHE CI SALVANO’ (FELTRINELLI, PP. 310, EURO 19) ‘Le cose che ci salvano’ di Lorenza Gentile (1988) è un libro solare; per lettori in cerca di storie positive. La protagonista Gea, 27 anni, vive a Milano, eppure non è il classico tipo da metropoli; niente caos né consumismo: Gea adora le piccole cose.
Il suo stile di vita è racchiuso in una frase di Natalia Ginzburg:’rammendare significa piegarsi con amore sugli oggetti’.
Gea di mestiere fa la tuttofare. Il suo motto è ‘se salvi una cosa, questa un giorno può salvare te’. La chiamano per assemblare mobili, appendere quadri, aggiustare tapparelle, montare zanzariere, imbiancare pareti, sbloccare sciacquoni.
È pragmatica, Gea; ma al contempo romantica: ama leggere, scrivere – perché solo scrivendo non si è soli le aveva detto una volta sua madre -, e le piace appuntare frasi come quella di Borges:’dormire è distrarsi dal mondo’.
Gea non è un’accumulatrice seriale però crede che ogni oggetto abbia valore e che ‘buttare è sprecare un’opportunità, spesso la migliore’; non le piace lo shampoo, preferisce lavarsi i capelli con una pappa di farina di ceci e acqua tiepida; e al posto dei vasi per i fiori? Flaconi vuoti trovati per strada. Quanto al bucato: niente detersivo già bello e pronto; lei se lo fa da sé con aceto, bicarbonato, sapone di Marsiglia. Ha una ristretta cerchia di amici e un sogno: far rivivere una vecchia bottega di rigattiere perché ne è convinta: ogni oggetto, anche il più piccolo, ha un’anima.
Tra gli altri libri di Lorenza Gentile: ‘Le piccole libertà’ (Feltrinelli 2021), ispirato alla sua esperienza presso la libreria Shakespeare and Company di Parigi.