(di Mauretta Capuano) LIZ NUGENT, SALLY DIAMOND LA STRANA (VALLARDI, PP 395, EURO 19.90). Quando suo padre muore Sally non esita a gettarlo nella spazzatura. Esegue alla lettera l’ultima richiesta del suo genitore, uno psichiatra che la ha adottata quando aveva sette anni. È una bambina “compromessa”, che ha vissuto isolata dal mondo, che anche da adulta ama la solitudine, non ricorda nulla della sua prima infanzia e si tiene lontana dal contatto con gli altri. Questa eroina che spiazza è la protagonista del bestseller internazionale ‘Sally Diamond la strana’ della scrittrice irlandese Liz Nugent, pubblicato da Vallardi nella traduzione di Eva Luna Mascolino, che l’autrice è venuta a presentare in Italia.
“L’idea è nata dalla prima riga del libro: ‘quando muoio, portami fuori con la spazzatura’ e c’è anche un elemento personale. Dico sempre alla mia famiglia e agli amici: ‘quando sono morta non mi interessa cosa farete di me’. Mi sono chiesta che tipo di persona eseguirebbe alla lettera una cosa del genere. Così ho elaborato il personaggio di Sally, neurodivergente, ma non ho voluto attribuirle una etichetta scientifica, non ho voluto entrare nelle definizioni mediche. Ho creato per lei un passato sinistro che giustifica il fatto che da adulta sia diventata quello che è” dice all’ANSA Nugent che vive a Dublino, ha lavorato per il cinema, il teatro e la televisione, è autrice di cinque romanzi, ma è diventata famosa con questo libro.
Dopo la morte il padre lascia a Sally tre lettere da aprire in cui scopre di essere stata adottata, di chiamarsi in realtà Mary e di essere stata tenuta prigioniera in una casa buia con la madre biologica, Denise, che la ha partorita a 19 anni , da un uomo violento. Denise era stata rapita da ragazzina e per anni ha subito abusi. A 14 anni ha partorito il fratello di Sally, Peter.
“È il primo libro in cui tratto esplicitamente dello stupro e mi definisco una scrittrice femminista. Tutte noi donne siamo esposte a questo rischio e paura ogni volta che siamo sole con un uomo. Forse i social media ci hanno reso più consapevoli.
Trovo scioccante che personaggi pubblici che sono stati accusati o condannati per stupro diventino una specie di guru, ma per molte persone sembra non sia un problema” sottolinea la scrittrice, classe 1967.
“Per 5 anni Sally non ha visto altre essere umano che la madre, molto protettiva nei suoi confronti. L’unico obiettivo era proteggerla dal padre violento. Nel momento in cui è stata salvata, il padre adottivo la ha imbottita di farmaci per cancellare tutti i ricordi dolorosi fino a quel momento. Sally dunque non ricorda nulla prima del suo settimo anno di età e questo le va bene. Non è curiosa, non vuole sapere perché è stata adottata, abbandonata. Per lei è normale così e poiché non ha memoria della vita passata è come se questa storia riguardasse qualcun altro, non lei” sottolinea Nugent.
Scritto durante la pandemia, questo romanzo accomuna tutti i personaggi nell’isolamento. “Ho trovato interessante il parallelo tra l’isolamento forzato e quello che si autoimpone Sally e poi quello imposto da altri a Denise quando Sally era appena nata. La pandemia mi è servita da espediente. Peter grazie al lockdown e all’uso delle mascherine è riuscito più facilmente a scappare”.
Tradotto in 38 lingue, uscito in 42 Paesi, vincitore di premi come il Crime Novel dell’anno e Irish Book Awards 2023, fenomeno di TikTok, Sally Diamond la strana, che ha venduto oltre mezzo milione di copie “non so perché abbia avuto tutto questo successo. Credo vada a toccare le paure profonde che abbiamo, di essere sequestrati, violentati. Sicuramente va un po’ oltre il thriller, non c’è un delitto, un crimine vero e proprio. É più uno studio psicologico delle vittime, delle conseguenze e implicazioni. C’è anche un tema dibattuto: conta più la genetica, chi sono i tuoi genitori o l’ambiente in cui sei cresciuto?”.
Opzionato per diventare una serie tv dalla società di produzione di Cillian Murphy (Oppenheimer), ma “non ci credo finché non lo vedo” dice l’autrice, l’enorme successo di Sally Diamond la strana ha fatto sentire un po’ sotto pressione la Nugent mette scriveva il libro successivo. “L’ho finito da poco. Ci ho lavorato un anno e mezzo. Sono molto curiosa di vedere come verrà accolto. Narra di due sorelle che vivono a Boston, ma la madre è irlandese e a un certo punto la più giovane, 16 anni, rimane coinvolta in un caso di violenza” anticipa la scrittrice.
