Io, comandante di Wagner. Una testimonianza unica sull’armata segreta di Putin

“Una grande contemporanea mondiale. Per la prima volta un ex comandante del Gruppo WAGNER rivela fatti e misfatti della famigerata milizia di Putin. Hanno tentato di non farci leggere questo libro. Nel 2020, un piccolo ma coraggioso editore siberiano annuncia la pubblicazione della prima testimonianza non anonima dall?interno del gruppo mercenario Wagner, considerato il braccio armato di Putin. Ma il giorno dopo aver parlato del libro in un?intervista, l?autore Marat Gabidullin, un ex comandante della milizia, riceve minacce tali da indurlo ad annullare il progetto. Oggi questa testimonianza sensazionale di un soldato dell?ombra può finalmente venire alla luce. Situazione paradossale, se si pensa che secondo la versione ufficiale ciò di cui Gabidullin scrive non esiste. Presenti sui più importanti teatri di guerra del mondo, dalla Libia alla Siria, dal Centro Africa al Mali, abituati a muoversi fuori da ogni legge militare e accusati di ogni crimine, i mercenari di Wagner sono oggi alla ribalta perché hanno fatto la loro comparsa nella guerra in Ucraina, coinvolti anche in un piano per assassinare il presidente Volodymyr Zelensky. E voci allarmanti si levano anche da altre parti, in Europa e in Italia, per la loro presenza nel Mediterraneo. Per la prima volta, uno di loro svela chi sono e come vivono, cosa hanno fatto e come sono organizzati e, smentendo le dichiarazioni del Cremlino, ne conferma l?importanza e la centralità. Non è un pentito, Marat Gabidullin. È un soldato che a rischio della propria incolumità ha deciso di parlare. E di raccontare tutto quello che gli consente di restare in vita. Curano l?opera: Alexandra Jousset direttrice di France tv, la televisione pubblica francese, specializzata in giornalismo d?inchiesta. Ksenia Bolchakova, autrice del documentario Wagner, l?armata segreta di Putin, frutto di un lungo lavoro di investigazione. Veronika Dorman, figlia di russi dissidenti, responsabile per gli Esteri del quotidiano Libération. “