Babelezon Bookstore leggi che ti passaBabelezon Bookstore leggi che ti passaBabelezon Bookstore leggi che ti passaBabelezon Bookstore leggi che ti passa
  • HOME
  • LIBRI
    • Tutti i Libri
    • Novità Editoriale
      • Libri in uscita 2025: Letteratura e Narrativa
      • Libri in uscita 2025: Fumetti e Manga
      • Libri in uscita 2025: Saggistica
      • Ultime uscite 2024: Letteratura e Narrativa
      • Ultime uscite 2024: Fumetti e Manga
      • Ultime uscite 2024: Saggistica
    • Ultime recensioni
    • Sfoglia per Categoria
    • Elenco Editori Italiani
    • Acquista e-book reader
  • NEWS & LETTURE
    • Classifiche Mensili
    • Ricerca del giorno
    • Mercato
    • Novità Editoriale
    • LISTMANIA
    • BookTuber
    • Rubriche
      • Libramente Prof
      • Una sera, una poesia
    • Il Collezionista di News
    • Cerca Articoli
  • PREMI LETTERARI
    • Notizie Premi letterari
    • Premio Acqui Storia
    • Premio Andersen
    • Premio Bancarella
    • Premio Campiello
    • Premio Strega
  • GRUPPI
    • Tutti i Gruppi
    • Crea nuovo Gruppo
  • LA MIA BIBLIOTECA
0
  • ACCEDI
    • Registrazione
Pubblicado da Collezionista di News in 20 Aprile 2025
Categorie
  • Notizie dal web
Tag

    Anticipiamo per gentile concessione di Rizzoli un estratto, il prologo, dal libro di Ilaria Gaspari ‘L’hotel del tempo perso’ della nuova collana Rizzoli ‘Dieci Comandamenti’, in libreria dal 22 aprile, in cui l’autrice esplora il settimo precetto ‘Non rubare’.
        Ecco il testo: “Ma tu perché ritorni a tanta noia? Esistono al mondo luoghi in cui il tempo si ferma. E, prima o poi, anche chi ha corso all’impazzata tutta una vita si imbatte in un posto del genere. Succede.
        Sono città crepuscolari, giardini polverosi, strade di periferia inzaccherate di pozzanghere. Sono le gallerie in cui si infila il treno, mentre sotto la ferrovia a strapiombo si spalanca la costa. Il treno ulula e trapassa la montagna.
        Sono chioschi chiusi sul lungomare, cancelli di cinema all’aperto su cui sbiadiscono vecchie locandine di film visti una sera d’estate – c’era anche il bar, vendeva rotelle di liquirizia. Sono angoli di isolati che nella notte paiono radure silvane, ma solo perché la luce del lampione è bruciata e nessuno si è curato di sostituirla. E allora il buio crea un bosco di notte, e in quel bosco il tempo è fermo. Sono le molte vie del ritorno, perché al ritorno la strada è sempre più corta.
        Sono gli appuntamenti che abbiamo mancato: il tempo di quando non c’eravamo, di quando non siamo stati puntuali, è immobile come un luogo a cui possiamo tornare. Anche se non c’è un granché da fare, da quelle parti.
        Anzi. Dire che ci si annoia è un eufemismo.
        Comunque, di tutti i luoghi in cui il tempo si ferma, i più insidiosi sono i vecchi hotel. Quelli con corridoi molto lunghi che scricchiolano sotto i passi dei viaggiatori dall’epoca in cui i viaggiatori portavano le ghette. Le scarpe sono cambiate, la foggia, la consistenza delle suole, la durezza del cuoio è sorpassata, ora si scivola su piante spesse di gomma silenziosa; la moquette nelle stanze assorbe i rumori. Le ruote dei carrelli d’ottone su cui viaggiano le valigie sono perfettamente oliate.
        Nemmeno a tendere l’orecchio le sentireste arrivare.
        Il tempo è fermo sotto le palme troppo alte di questa piccola città termale. Ogni cosa, qui, è fuori moda.
        Il vento esige dai fusti un lieve inchino. Nel cielo si è formata una nebbia leggera, sulla facciata dell’hotel il nome è illeggibile.
        Anche perché le lampadine sono fulminate, un giorno qualcuno dovrà venire a cambiarle.
        Domani, magari.
        Oggi intanto le palme dondolano nel vento, la nebbia è ancora densa. Potrebbe essere l’alba o il crepuscolo, chi può dirlo? Qui il tempo è fermo a quarant’anni fa, a cin- quanta, a un secolo tramontato da un pezzo. Sotto i portici, verso la stazione dove i treni non fermano più, un negozio vende cuffie di gomma decorate a fiori.
        Le vende per modo di dire. Diciamo che le tiene in esposizione.
        Ma questo non significa che non siano utili. Servono a tenere i capelli in ordine.
        Alle signore, nelle località termali, si è sempre richiesto di avere i capelli in ordine. D’altronde, poche sono le cose che non si chiede alle signore di avere ben in ordine, no? Le cuffie a fiori sono graziose ma anche molto pratiche, proteggono la messa in piega, il colore, il risultato di una posa di ore sotto il casco.
        Insomma, una di quelle cuffie potrebbe farvi risparmiare un bel po ‘di noie – se siete signore, beninteso. Se siete maschi, non dovete preoccuparvi: potete andare in giro con i capelli che vi ritrovate, così come ve li ritrovate. Capelli che, senza offesa, probabilmente non saranno criniere da urlo, a meno che non siate giovanissimi – ma in tal caso, che ci fate in una località termale? Potete essere biondi o bruni, rossi o sale e pepe – nessuno vi farà notare il problema dei primi capelli bianchi.
        Nessuno vi suggerirà di tingerli; e se proprio ci tenete potete anche optare per un toupet, ma non insisterà nessuno, anzi: cercheranno di dissuadervi. Avete pochi capelli, li state perdendo? Che vi importa! Pelati siete solo più virili.
        Per le signore, invece, una di quelle belle cuffie a fiori potrebbe rivelarsi un piccolo prezioso investimento, anche al di là della settimana o della decina di giorni da passare qui alle terme. Utile pure per il mare.
        In cielo ci sono quattro stelle.
        L’hotel è su un’isola; non si direbbe, da qui sembra quasi un promontorio.
        In lontananza tremola l’acqua del mare, sotto la luce di quelle quattro stelle”.
       

    — Fonte: RSS di ANSA
    Condividi

    Lascia un commento Annulla risposta

    Devi essere connesso per inviare un commento.

    Articoli correlati

    18 Maggio 2025

    I giovani e la lettura, così cresce anche il Pil


    Leggi di più
    18 Maggio 2025

    Auslander, cresciamo convinti di fare schifo


    Leggi di più
    18 Maggio 2025

    Premio von Rezzori, la cinquina di narrativa straniera


    Leggi di più

    Articoli recenti

    • I giovani e la lettura, così cresce anche il Pil
    • La ricerca letteraria del giorno 18 maggio: Winfried G. Sebald
    • La ricerca letteraria del giorno 18 maggio: Franco Battiato
    • Auslander, cresciamo convinti di fare schifo
    • Premio von Rezzori, la cinquina di narrativa straniera

    Ultimi articoli

    • I giovani e la lettura, così cresce anche il Pil
    • La ricerca letteraria del giorno 18 maggio: Winfried G. Sebald
    • La ricerca letteraria del giorno 18 maggio: Franco Battiato
    • Auslander, cresciamo convinti di fare schifo
    • Premio von Rezzori, la cinquina di narrativa straniera
    • Tutti i Libri
    • Community
    • La mia Biblioteca
    • Premi Letterari
    • Scrivi su Babelezon!
    • Chi siamo
    • Disclaimer Babelezon.com
    • Disclaimer Amazon Affiliate
    • Termini e Condizioni
    • Privacy Policy

    Babelezon.com partecipa all’Amazon Services LLC Associates Program, un programma pubblicitario di affiliazione progettato per fornire ai siti un mezzo per guadagnare commissioni pubblicitarie pubblicizzando e collegandosi a prodotti su Amazon.com. Amazon e il logo Amazon sono marchi di Amazon.com, Inc o delle sue affiliate.

    © 2023 BabeleZon - Leggi che ti passa - BookStore. Tutti i diritti riservati.
      0