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Mary Godwin Shelley nasce a Londra il 30 agosto 1797.
E’ stata una scrittrice, saggista e filosofa britannica. È l’autrice a 18 anni del romanzo gotico Frankenstein, pubblicato nel 1818; curò, inoltre, le edizioni delle poesie del marito Percy Bysshe Shelley.
I geni di sua madre, la famosa Mary Wollstonecraft antesignana del femminismo, e di suo padre il filosofo William Godwin, si sono tramandati in lei in modo egregio. Anche se da loro ha ereditato anche la disobbedienza civile, socio-politica e anche personale.
Mary conobbe il giovane poeta Percy Bysshe Shelley nel 1812 e fuggì con lui in Francia nel luglio 1814.
La coppia si sposò nel 1816, dopo che la prima moglie di Shelley si era suicidata. Dopo la morte del marito nel 1822, tornò in Inghilterra e si dedicò alla pubblicità degli scritti di Shelley e all’educazione della loro unica figlia sopravvissuta, Percy Florence Shelley.
Pubblicò le poesie postume del suo defunto marito (1824); ha anche curato le sue Opere poetiche (1839), con note lunghe e preziose, e le sue opere in prosa. Il suo diario è una ricca fonte della biografia di Shelley e le sue lettere sono un’aggiunta indispensabile.
Il libro più noto di Mary Shelley è Frankenstein; o, The Modern Prometheus (1818, rivisto 1831), un testo che è in parte romanzo gotico e in parte romanzo filosofico; è anche spesso considerato un primo esempio di fantascienza. Narra le terribili conseguenze che sorgono dopo che uno scienziato ha creato artificialmente un essere umano. (Il mostro creato dall’uomo in questo romanzo ha ispirato una creatura simile in numerosi film horror americani.)
Ha scritto molti altri romanzi, tra cui Valperga (1823), The Fortunes of Perkin Warbeck (1830), Lodore (1835) e Falkner (1837).
L’Ultimo uomo (1826), un resoconto della futura distruzione della razza umana da parte di una pestilenza, è spesso considerata la sua opera migliore.
Il suo diario di viaggio History of a Six Weeks’ Tour (1817) racconta il viaggio continentale che lei e Shelley fecero nel 1814 dopo la loro fuga d’amore e poi racconta la loro estate vicino a Ginevra nel 1816.