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l 14 giugno 1968, mentre il poeta si trovava ad Amalfi, dove doveva presiedere un premio di poesia, venne colpito da un ictus, che lo condusse alla morte poche ore dopo: il cuore del poeta smise di battere sull’auto che lo stava trasportando all’ospedale di Napoli. Il suo corpo fu trasportato a Milano e tumulato nel Famedio del Cimitero monumentale, luogo che già ospitava le spoglie di Alessandro Manzoni.
Salvatore Quasimodo è stato un poeta e traduttore italiano, esponente di rilievo dell’ermetismo che ha contribuito in modo significativo alla traduzione di opere dell’età classica, tra cui opere liriche greche, così come opere teatrali di autori come Molière e William Shakespeare. Nel 1959, è stato insignito del premio Nobel per la letteratura, che ha sottolineato la sua importanza come figura letteraria di spicco.
La sua fase più creativa come poeta si può far risalire a opere come “Acque e terre” (1930), “Oboe sommerso” (1932) e “Ed è subito sera” (1930). Queste raccolte evocano l’infanzia in Sicilia e le figure degli amati lontani, mentre trasmettono un senso di sradicamento nella corrotta civiltà del nord post-industriale. Nel 1940, ha pubblicato una celebre traduzione dei lirici greci, che rifletteva il medesimo sentimento di doloroso distacco.
Quasimodo è considerato uno dei più grandi poeti italiani del XX secolo, grazie alla sua profonda sensibilità e all’uso evocativo del linguaggio poetico. La sua opera ha lasciato un’impronta duratura nella letteratura italiana e nella cultura poetica del paese.
Salvatore Quasimodo era nato il 20 agosto 1901 a Modica (Ragusa). E’ stato un poeta e traduttore italiano, esponente di rilievo dell’ermetismo.
Da giovane Salvatore Quasimodo voleva fare l’ingegnere e iniziò gli studi a Roma. Tuttavia, la mancanza di finanze lo ha costretto a interrompere la sua educazione. Uno dei suoi lavori consisteva nella realizzazione di disegni tecnici nella società di ingegneria civile del governo italiano, che lo portava in diverse parti d’Italia. La sua prima raccolta di poesie, Acque e terre, apparve nel 1930 e, a partire dal 1938, si dedicò interamente alla scrittura. Fu uno schietto antifascista durante la seconda guerra mondiale e nel 1945 si iscrisse al Partito Comunista Italiano.
Opere principali: Acque e terre, Ed è subito sera, Giorno dopo giorno.
Negli anni ’30 Quasimodo fu un capofila della scuola di poesia “ermetica“; tuttavia, con la comparsa delle sue traduzioni Lirici Greci, 1940, era ovvio che la sua direzione non fosse più del tutto sulla falsariga di quel gruppo. In Nuove Poesie, 1942, Quasimodo rivela sia l’influenza della stilistica classica sia una maggiore comprensione della vita in generale. Le sue traduzioni successive, che spaziano dai poeti greci e latini (Sofocle, Eschilo, Euripide, Ovidio, Virgilio, ecc.) a Shakespeare e Molière e agli scrittori del Novecento (Neruda, ee cummings, Aiken, ecc.), riflettono il suo pieno apprezzamento delle opere originali così come il suo gusto e sensibilità moderni.
Durante la seconda guerra mondiale Quasimodo sperimentò il bisogno del poeta di sentirsi uno con la gente e di dichiararsi tale nelle sue poesie. Per lui il ruolo del poeta nella società è necessariamente attivo; dovrebbe impegnare se stesso e i suoi talenti nelle lotte contemporanee. Tali opinioni furono espresse per la prima volta in Giorno dopo giorno, 1946, e La vita non è sogno, 1949.
Le opere successive di Quasimodo mostrano questo passaggio dall’individualismo alla socialità , e inoltre affermano le caratteristiche positive della vita anche in un mondo in cui la morte è una paura onnipresente. In La terra impareggiabile, 1958, Quasimodo ha eloquentemente tentato di fondere vita e letteratura; ha sviluppato un nuovo linguaggio che coincide con le nuove attività dell’uomo e le ricerche in continua espansione. Alcune sue poesie e due suoi saggi critici sono apparsi in traduzione inglese in The Selected Writings of Salvatore Quasimodo (1960); le sue poesie scelte furono pubblicate nel 1965.
Vincitore di numerosi premi letterari – nel 1953, ad esempio, insieme a Dylan Thomas, vinse il Premio Internazionale di Poesia Etna-Taormina .
Salvatore Quasimodo, quasi a sorpresa, imponendosi su poeti ritenuti più illustri, riceve nel 1959 il premio Nobel, «per la sua poetica lirica, che con ardente classicità esprime le tragiche esperienze della vita dei nostri tempi», (motivazione del premio Nobel). Il geometra, l’ingegnere mancato, aveva vinto il premio più prestigioso per uno scrittore. Eppure questo premio, che molti ritennero immeritato, sospese il giudizio critico sul poeta, che venne lentamente oscurato fino ad essere eclissato dalla triade Saba, Montale, Ungaretti. L’ultima raccolta è Dare e avere (1966). Due anni dopo, nel 1968, fu colto da un malore mentre si trovava ad Amalfi e morì sull’auto che lo portava d’urgenza a Napoli.