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10 agosto: 🔎 Camillo Benso Conte di Cavour 📚
Camillo Benso Conte di Cavour nasce a Torino il 10 agosto 1810 suddito da Napoleone, una Torino che è parte della Francia Napoleonica. Da una famiglia nobile antica di origine medievale, il padre farà parte della corte napoleonica del Piemonte ed essendo sua madre di origini svizzera-francese, Camillo Benso di Cavour tutta la sua vita parlerà meglio il francese che l’italiano.
Cavour di carattere imperioso, fin da bambino, dai 10 ai 15 anni frequenta l’Accademia militare.
Non si è mai sposato e non avrà figli.
Cavour in contrasto con tutto un ambiente conservatore e reazionario, sceglie di essere liberale, cioè di desiderare la Costituzione, il Parlamento, le elezioni, la libertà di stampa e di associazione, che nel Piemonte del giovane Cavour essere liberali voleva dire essere sovversivo.
Cavour collaborò con alcune riviste italiane, svizzere e francesi con una serie di articoli nei quali analizzò temi come il pauperismo, il liberismo doganale, le ferrovie e la modernizzazione dell’agricoltura, maturando il convincimento che l’indipendenza nazionale fosse per l’Italia un obiettivo storicamente fondato.
In Piemonte iniziò la sua attività politica negli ultimi anni del regno di Carlo Alberto, contrassegnati dall’esperienza dello Statuto e dalle riforme liberali, a cui aveva fatto seguito la partecipazione del Regno di Sardegna alla prima Guerra d’Indipendenza. Nel 1847, infatti Cavour fondò, con alcuni moderati piemontesi, il giornale “Il Risorgimento“, che diresse per un anno, continuando poi a collaborarvi fino al 1850. A questo punto la sua partecipazione alla vita politica dell’Italia era chiara, e con essa le sue idee di convinto liberale. Egli sosteneva, infatti, che i metodi della libertà fossero i soli capaci di assicurare un progresso in campo economico e politico, sotto la guida dei ceti istruiti e industriosi e quella del Piemonte, da egli considerato esempio di correttezza amministrativa e di valore militare.
Nel 1850 Cavour venne nominato ministro dell’agricoltura e nel 1852, dopo essere stato ministro delle finanze, venne nominato Primo Ministro del governo dal re Vittorio Emanuele II, carica che gli permise di adottare misure per lo sviluppo economico del Piemonte e per la costruzione di una rete ferroviaria.
Cavour e l’Unità d’Italia
Camillo Benso conte di Cavour è una delle figure più emblematiche del Risorgimento italiano tanto da essere giustamente accostato alle altre principali figure degli “artefici” dell’unità nazionale: Garibaldi e Mazzini. In questo ipotetico terzetto – i cui componenti, in realtà, furono in vita portatori di progetti assai diversi l’uno dall’altro e spesso opposti tra loro – Cavour rappresenta la figura del politico lungimirante, pragmatico e accorto, la cui azione si rivela più efficace di quella dell’uomo d’azione (Giuseppe Garibaldi) e dell’utopista repubblicano (Giuseppe Mazzini). Il progetto di unità italiana che risulta vincitore al termine del lungo processo risorgimentale, infatti, è proprio quello monarchico, conservatore e proprietario propugnato dallo statista torinese.
“L’Italia è fatta, tutto è salvo”. Camillo Benso Conte di Cavour