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Valerio Massimo Manfredi è nato l’8 marzo 1943 a Piumazzo, nel comune modenese di Castelfranco Emilia. E’ scrittore, storico, archeologo. Si laurea in Lettere classiche all’Università di Bologna; si specializza poi in Topografia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Marito della traduttrice Christine Feddersen e padre di due figlie è divulgatore di materia storica in tv e le sue opere sbarcano anche al cinema.
All’Università Cattolica di Milano torna anche nelle vesti di insegnante. Stessa esperienza Valerio Massimo Manfredi la fa nella prestigiosa Ca’ Foscari di Venezia, alla Loyola University di Chicago, all’Ècole pratique des hautes ètudes della Sorbona di Parigi e anche alla Bocconi di Milano. I suoi seminari, negli anni, si tengono anche al New College di Oxford, all’University of California di Los Angeles, all’University di Canberra, in Australia, dell’Avana, a Cuba, de Antiochia, Medellin, in Colombia, di Bilbao, di Tenerife e molte altre.
L’attività di ricercatore e storico di Manfredi si esprime, dal 1998, in 24 opere, 7 racconti, 8 antologie, 18 saggi critici e un romanzo grafico.
Fra le opere vi sono due trilogie di grandissimo successo: una dedicata ad Alessandro Magno, l’altra a Ulisse.
La prima si intitola “Alexandros” e si articola in 3 atti, tutti del 1998:
La seconda, invece, dedicata all’eroe omerico, si intitola “Il mio nome è Nessuno” ed esce nella trilogia:
Con la lunga lista dei romanzi pubblicati, dal 1994 al 2018, Manfredi propone studi sulla Grecia micenea, la Grecia classica e l’Antica Roma.
Di archeologia tratta nei sei romanzi, pubblicati fra 1985 e il 2004: “Palladion”, “L’oracolo”, “La torre della solitudine”, “Il faraone delle sabbie”, “Chimaira” e “L’isola dei morti”.
Approfondisce, invece, temi di contemporaneità in “Otel bruni” del 2011 e “Quinto comandamento” del 2018.
Se nelle antologie spazia dai grandi condottieri della storia antica alla mitologia, nella sezione di critica e saggistica, della sua ampia produzione letteraria, Manfredi lascia ai lettori approfondimenti più mirati alla letteratura classica greca e latina. Inoltre pubblica diversi volumi di tema topografico e storico, che oltre a trattare le antiche civiltà romane ed elleniche approfondiscono la vicenda di altre popolazioni antiche come gli etruschi e i celti.
La produzione letteraria, in Valerio Massimo Manfredi, fa il paio con quelle cinematografica. La trilogia “Alexandros” è stata acquistata da Universal Pictures per un film; Dino De Laurentiis ha prodotto “L’ultima legione”. Da suoi scritti inoltre si sono prodotti gli adattamenti di “Marco d’Avario”, “Gilgamesh”. Fra gli adattamenti di Manfredi anche quello delle “Memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar.
In fatto di cinema, inoltre, partecipa come attore a tre lungometraggi: “Vajont” del 2001, “Piazza delle cinque lune” del 2003 e “Il mistero di Dante” del 2014.
Come divulgatore, ancora, Manfredi promuove trasmissioni televisive quali “Stargate – Linea di confine” (condotto da Roberto Giacobbo) per La7 dal 2003 al 2005 e “Impero” sempre su La7 nel 2008. Nel 2011 è inviato di “E se domani” di Alex Zanardi. È ancora in Rai per “Metropoli” nel 2013 e “Argo” su Rai Storia nel 2016.
Tra le tante produzioni letterarie, cinematografiche e televisive, Valerio Massimo Manfredi prosegue la sua attività di archeologo partecipando a importanti lavori di scavo. Fra questi: Lavinium, Forum Gallorum, Forte Urbano, in Italia; Tucum in Perù nel 1990, nel deserto di Neghev in Israele fra il 1990 e il 2004 e in Anatolia orientale nel 2002.
Ancora in fatto di scrittura vanno aggiunte le numerose collaborazioni con testate come Il messaggero, Panorama, Focus, Il Giornale, La voce, Gente Viaggi, Grazia e El mundo (spagnolo) fra le altre.
L’ampia attività di storico e autore di Manfredi, infine, gli vale negli anni numerosi e prestigiosi premi. Nel 1999 è “Man of the year” per l’American Biographical Institute, nel 2003 è investito del ruolo di Commendatore della Repubblica da Carlo Azeglio Ciampi. Riceve anche premi letterari come il Premio Hemingway nel 2004, il Premio Bancarella con “L’armata perduta” nel 2005 e, in ultimo, il Premio Scanno “Archanes” nel 2010.