Dopodiché, il ballerino di Castellaneta si trasferì a San Francisco. Fu assunto da una compagnia teatrale di operetta, dove incontrò Normann Kerry, attore statunitense e divo del cinema muto, che gli suggerì di trasferirsi ad Hollywood. Girò qui alcuni film come comparsa. Il 1921 fu poi l’anno della definitiva consacrazione, in quanto recitò ne “I quattro cavalieri dell’Apocalisse” nel ruolo di Julio Desnoyers.
Diventò quindi uno dei primi divi di massa, uno dei primi sexy symbol, essendo di una bellezza considerata straordinaria e di un fascino magnetico che gli permisero di dettare le mode (abiti alla Rodolfo Valentino, capelli alla Rodolfo Valentino, stivali alla Rodolfo Valentino). Recitò poi in altri film, come Lo Sceicco (1921), Sangue e Arena (1922), Aquila Nera (1925) e, postumo, Il Figlio dello Sceicco (1926). Il suo ruolo di attore, quello che poi lo ha reso celebre, era quello dell’eroe romantico che con il suo sguardo (sguardo alla Rodolfo Valentino) ipnotizzava la protagonista di turno. Nel 1925 acquistò una villa sulla collina di Beverly Hills: il Nido del Falco. Tappeti di valore, lampadari di cristallo, parco di sei ettari dove si poteva andare a cavallo. Morì alle 12:10 del 23 agosto del 1926 all’età di 31 anni presso il Polyclinic Hospital di New York, dove era stato ricoverato per un’infiammazione all’appendice e per un’ulcera gastrica, malore di cui soffriva da tempo.
Rodolfo Valentino aveva dichiarato: ‘“Sono la tela su cui le donne dipingono i sogni”