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Karl Marx nasce nel 1818 a Treviri (Germania). E’ stato un filosofo, economista e politico tedesco, fondatore con Friedrich Engels del socialismo scientifico. Le sue opere più importanti furono il Manifesto del partito comunista pubblicato a Londra, e il Capitale nel 1866 in occasione della fondazione dell’Associazione Internazionale dei Lavoratori.
Nato da una famiglia di religione ebraica sposò nel 1843 Jenny Von Westphalen, la fedele compagna di una vita, che lo asseconda in ogni sua decisione. Ricevette un’educazione di stampo razionalistico e liberale. Studiò all’Università di Bonn e di Berlino, e si occupò di filosofia.
La vita di Marx si svolge in una serie di ristrettezze economiche incredibili a causa delle sue continue spese sostenute per pubblicare le sue tesi, i suoi libri e gli articoli inerenti l’azione politica. I suoi articoli, incentrati sulla critica politica delle condizioni sociopolitiche dell’epoca, gli crearono problemi con le autorità. Marx si recò a Parigi nel 1843 dove instaurò contatti con i movimenti socialisti, completò la sua formazione teoretica in filosofia e si dedicò ai primi studi di economia politica. Nel 1844 incontrò Engels, entrambi si accorsero di essere pervenuti per strade differenti alla medesima concezione della necessità storica di una rivoluzione e collaborarono(fino alla morte di Marx) alla sistematizzazione dei principi teoretici del consumismo, oltre che all’organizzazione di un movimento operario internazionale fondato su tali principi.
Marx viene espulso dalla Francia nel 1845 e si stabilì a Bruxelles dove organizzò una rete internazionale di gruppi rivoluzionari definiti “comitati di corrispondenza comunista”. Nel 1847 la Lega dei comunisti chiese a Marx e Engels di formulare un manifesto di principi del comunismo; nacque così il Manifesto del Partito Comunista. Dopo la pubblicazione del Manifesto scoppiarono le rivoluzioni in Francia e in Germania e il governo belga, temendo che l’ondata rivoluzionaria potesse giungere anche in Belgio, bandì Marx, che tornò a Parigi e poi a Colonia, dove fondò e diresse il periodico comunista “Neue Rheinische Zeitung” (Nuova gazzetta renana) e si dedicò all’attivismo politico. Nel 1849 fu arrestato e processato con l’accusa di incitamento all’insurrezione amata; fu assolto, ma costretto a lasciare il paese e a chiudere il giornale. In seguito, viene espulso dalla Francia e si trasferì a Londra dove rimane fino alla sua morte.
In Inghilterra scrisse Il Capitale (vol. 1, 1867; Vol. 2 e 3, a cura di F. Engels e pubblicati postumi nel 1885 e 1894; tradotti in Italia nel 1946-47), In questa opera Marx presenta la teoria dello sfruttamento della classe operaria da parte dei capitalisti: questi ultimi pagherebbero agli operai solo una parte del valore prodotto nel ciclo di produzione delle merci, realizzando un plusvalore e oggettivando in merce il lavoro dell’operaio.
Nell’opera La guerra civile in Francia (1871) Marx analizzò l’esperienza del governo rivoluzionario istituito a Parigi durante la guerra franco-prussiana, noto come la Comune di Parigi, interpretando la Comune come una conferma storica della necessità per i lavoratori di impadronirsi de potere politico con un’insurrezione armata e distruggere poi lo stato capitalistico; Marx dunque pensa alla Comune come un esempio di stato socialista autogovernato ponendo la sua attenzione sull’aspetto libertario della Comune, ovvero far finire il governo dell’uomo sull’uomo.
La fortuna delle dottrine di Marx si accrebbe dopo la sua morte con l’affermarsi del movimento operaio. Le sue teorie, conosciute in seguito con il nome di marxismo o socialismo scientifico, costituirono una delle principali correnti del pensiero contemporaneo. La sua analisi dell’economia capitalista e la sua teoria del materialismo storico, della lotta di classe e del plusvalore sono alle fondamenta del socialismo moderno.
Karl Marx muore il 14 marzo 1883 a Londra (Regno Unito)