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Patrick White morì il 30 settembre 1990 nella sua casa di Sydney (Australia) per complicazioni polmonari. È stato uno scrittore, drammaturgo e saggista australiano. È stato uno dei maggiori scrittori del Ventesimo secolo.
Patrick White nacque il 25 maggio 1912 a Knightsbridge, London, figlio di proprietari terrieri australiani, visse a lungo in Inghilterra dove ha compiuto gli studi universitari.
Esordì con il romanzo Valle felice (Happy valley, 1939) storia di un cow-boy australiano. Una importante svolta nella sua attività letteraria è segnata da La storia della zia (The aunt’s sto ry, 1948) in cui la frammentazione della struttura narrativa corrisponde alla incapacità del protagonista di conciliare illusione e realtà. Nei romanzi successivi al ritorno in patria è esplicito il tentativo di «popolare il grande vuoto australiano» creando una nuova mitologia della ricerca del senso dell’esistenza. Appartengono a questo periodo L’albero dell’uomo (The tree of man, 1955), Voss (1957) che narra di un esploratore tedesco che percorre il continente australiano guidato dagli aborigeni.
Nel 1973 è stato insignito con il Premio Nobel per la Letteratura, la motivazione del premio:
“per un’arte narrativa epica e psicologica che ha introdotto nella letteratura un nuovo continente”
Nel 1974, a dimostrazione di questo, fonda il Premio Patrick White, dedicato a quegli artisti che dimostrano creatività a lungo termine senza che il pubblico se ne renda conto.
Nel 1981 uscì la sua autobiografia, Flaws in the Glass: A Self Portrait, in cui esplora molti aspetti della sua vita, tra cui l’omosessualità e le ragioni per cui rifiutò di ritirare personalmente il premio Nobel. Nello stesso anno iniziò la stesura dell’ultimo romanzo, Memoirs of Many in One, che viene curiosamente attribuito alla penna “di Alex Xenophon Demirjan Gray, curato da Patrick White“, ma il lavoro procedette a rilento per il peggioramento della sua salute che lo costrinse a periodi di inattività. Il romanzo L’esploratore venne trasformato in uno spettacolo teatrale e White fu invitato per assistere alla rappresentazione all’Adelaide Festival, ma rifiutò per la presenza della regina Elisabetta II, andando invece a vederlo a Sydney.
Nel 1986 uscì Memoirs of Many in One e l’anno successivo Three Uneasy Pieces. Nonostante la sua salute peggiorasse ulteriormente e seppur costretto ad una degenza ospedaliera, collaborò con David Marr alla sua biografia, Patrick White. A Life.