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Oggi: 🔎 Jigoro Kano 📚 ->Â
Il 28 ottobre 1860 il Maestro Jigoro Kano nacque in un piccolo villaggio marino nei pressi di Kōbe, Mikage. Da giovane, essendo di piccola statura e di fisico piuttosto gracile, pratica intensamente dell’attività fisica, ma sapeva che nel periodo feudale veniva praticato in Giappone il jujutsu, una disciplina con la quale un uomo poteva battere un avversario anche di gran forza, e comincia ad interessarsene. Si procura perciò numerosi Densho, i libri segreti e completò lo studio delle più importanti scuole di jujutsu e ne acquisì il grado di Maestro.
Lo studio del jujitsu non gli impedì comunque di laurearsi in Scienze Politiche ed Economiche nel 1881. Un anno dopo, nel 1882, a soli 22 anni aprì il suo primo dojo, di soli 12 tatami, in una saletta del Tempio di Eisho nel quartiere Shimoya di Tokyo, e con l’aiuto di soli nove discepoli creò il Kodokan Judo (la Scuola per seguire la “Via”). Qui fece nascere il suo metodo, chiamato “Jūdō” (via della cedevolezza), nel quale fece convergere i metodi delle antiche scuole di arti marziali associandoli al concetto di ottenere il miglior risultato col minimo sforzo, formando una disciplina efficace tanto per il fisico quanto per la mente.
Jigoro Kano ricoprì numerosi incarichi per il governo, e grazie alla sua influenza riuscì a fare inserire il judo nelle materie scolastiche, nell’ Accademia navale e nelle Università  di Tokyo e Keio. Il nuovo JūdōKodokan era al centro dell’attenzione pubblica, grazie ai lodevoli principi ed agli elevati ideali, ma nonostante ciò si levarono alcuni sospetti sulla sua efficacia in combattimento. In particolare, il Jūdō era disprezzato dai praticanti del vecchio stile Jujitsu.
Questa situazione sfociò in un’aperta rivalità tra la scuola del famosissimo Totsuka e il Kodokan. Nel 1886 la questura di Tokyo indisse un torneo fra le scuole di jujutsu allo scopo di selezionare il metodo più efficace con il quale sarebbero stati addestrati gli agenti. Il Kodokan su 15 combattimenti ne vinse 13 mentre due finirono in pareggio. La vittoria stabilì la supremazia del Jūdō non solamente nei principi, ma anche nella tecnica.
Negli anni successivi, il maestro compì molti viaggi per diffondere il Jūdō nel mondo poiché nella sua idea educativa il judo era il mezzo di possibile miglioramento dell’uomo, sia sotto il profilo etico quanto in quello fisico. Il judo mira cioè a compiere la sintesi tra le due tipiche espressioni della cultura giapponese antica, virtù civile e quella guerriera, in ossequio agli antichi Samurai. Il suo desiderio di portare il Judo anche alle Olimpiadi si realizzò solamente nel 1964, quando la manifestazione si tenne a Tokyo. Tuttavia, Kano era deceduto anni prima, il 4 maggio 1938, a bordo della SS Hikawa Maru, mentre era in un viaggio di ritorno verso casa.
Nella vita pubblica Jigoro Kano fu una personalità di spicco in Giappone. Fu nominato professore e successivamente addetto alla Casa Imperiale, un titolo di grande prestigio. Più tardi, diviene consigliere del Ministero dell’Educazione, del quale diverrà Direttore. Nel 1911 viene eletto Presidente della Federazione Sportiva Giapponese.
Nel 1920 fu rivisto l’antico gokyo sopprimendo talune tecniche e aggiungendone di nuove. Jigoro Kano viaggiò moltissimo allo scopo di diffondere il suo judo Kodokan che ormai aveva soppiantato il vecchio ju-jutsu.
Morì il 4 maggio 1938 sul piroscafo Hikawa Maru che lo riportava in patria dopo un viaggio al Cairo in preparazione delle olimpiadi. Il judo fece l’ingresso nei giochi olimpici nel 1964 a Tokyo.
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