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Muore a Edmonton il 27 dicembre 1834. Charles Lamb era nato a Londra il 10 febbraio 1775, è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo inglese.
Charles studia al Christ’s Hospital assieme a Samuel Taylor Coleridge di cui diventa intimo amico. Lascia presto la scuola: un difetto alla voce gli preclude la carriera ecclesiastica, così continua la formazione da autodidatta. La morte dell’avvocato datore di lavoro del padre, lascia in povertà la famiglia. Charles Lamb si mantiene lavorando come impiegato alla Compagnia Inglese delle Indie Orientali, dal 1792.
Di temperamento melanconico, fu brevemente ricoverato in un ospedale psichiatrico nel 1795 ma riuscì, con l’aiuto degli amici, ad ottenere la potestà sulla sorella Mary Lamb evitandole la reclusione a vita dopo che essa ebbe accoltellato a morte la madre nel 1796 durante una crisi di follia. La prima pubblicazione di quattro sonetti fu all’interno del volume Poems on Various Subjects, la prima raccolta di Coleridge. Conobbe William e Dorothy Wordsworth a Nether Stowey, nel Somerset durante un viaggio estivo. Strinse amicizia anche con Percy Bysshe Shelley, William Hazlitt e Leigh Hunt. Socievole e loquace, poco incline al sentimento romantico per la natura come lo interpretavano Coleridge e Wordsworth, visse sempre a Londra, partecipando intensamente alla vita sociale, teatrale e letteraria. Nel 1798 pubblicò il romanzo Rosamund Gray, nel 1802 la tragedia John Woodvil e nel 1806 fu rappresentata al Teatro Drury Lane la farsa comica Mr. H-. Prese poi la strada della scrittura saggistica: allacciandosi alle riflessioni su Shakespeare che anche Coleridge andava elaborando e per questo considerato al pari suo e di William Hazlitt l’antesignano della moderna critica shakespeariana, pubblicò nel 1808 l’antologia commentata Specimens of English Dramatic Poets Who Lived About the Time of Shakespeare gettando nuova luce su autori dimenticati e nel 1811 la raccolta di articoli On the Tragedies of Shakespeare. Interessato all’originalità e alla singolarità letteraria che inseguiva con entusiasmo critico molto personale, considerava i capolavori elisabettiani più per la lettura che non per la rappresentazione scenica.
Dal 1820 appaiono sul London Magazine con la firma “Elia” (anagramma di “A lie” – una bugia) una serie di articoli poi raccolti nel 1823 in “Elia: Essays” (Saggi di Elia) e nel 1833 in “The Last Essays of Elia” (Gli ultimi saggi di Elia) che danno forma ad un genere, quella del saggio autobiografico, di notevole successo nel periodo vittoriano della letteratura inglese: le caratteristiche di questo genere sono la particolare mescolanza di significati profondi insieme ad argomenti ordinari, le argute osservazioni, il sottile umorismo e l’acuto senso critico, tutti fattori che decretano il successo di questa opera e del suo autore.