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Vicente Aleixandre nacque a Siviglia il 26 aprile del 1898. E’ stato un grande poeta spagnolo appartenente alla «generazione del ‘27».
Figlio di un ingegnere ferroviario, trascorse l’infanzia a Málaga per trasferirsi nel 1909 a Madrid ove si laureò in Legge nel 1920, divenendo poi assistente universitario. Una grave malattia (una nefrite tubercolare) l’obbligò nel 1925 a lasciare l’insegnamento e a iniziare una vita ritiratissima, impedendogli di partecipare alle importanti vicende storiche della Spagna di quegli anni.
La sua casa di Madrid, una piccola villa nei sobborghi del nord della città, divenne «la casa della poesia e dell’amicizia», costituendo il centro di raccolta di poeti e intellettuali del tempo. Nel 1932 fu operato per la rimozione di un rene malato. A differenza di molti altri poeti che abbandonarono la Spagna durante la Guerra Civile, fu costretto dalla salute a rimanere sul posto e, non potendo agire attivamente, collaborò con la rivista rivoluzionaria “Hora de España”; dal 1936 al 1944 la sua poesia fu messa al bando e non poté pubblicare per un lungo periodo.
Nel 1977 Aleixandre ricevette il Nobel per la letteratura con questa motivazione: «Per una poetica creativa che illumina la condizione dell’uomo nel cosmo e nella società presente, rappresentando allo stesso tempo il grande rinnovamento delle tradizioni della poetica spagnola fra le guerre.».
Aleixandre non si sposò mai e, nonostante la lunga invalidante malattia, morì a Madrid in tarda età il 10 dicembre del 1984.
Gli anni sono il loro peso o sono la loro storia? / La cosa più difficile è andarsene / lentamente, sempre con amore, sorridendo…
Vicente Aleixandre “Poemas de la consumación” (1968)
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