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Il 25 ottobre 1971 nasce a Strasburgo Elif Shafak è la scrittrice turca contemporanea più conosciuta al mondo.
Vive la sua gioventù in Spagna prima di far rientro presso la famiglia natale in Turchia, dove diventa un’apprezzata accademica e una brillante scrittrice. Appassionata, sensibile, anticonformista, è sposata con un impegnato giornalista turco, dal quale è spesso costretta a vivere lontana, insegnando storia mediorientale all’Università di Tucson, in Arizona, mentre il marito lavora a Istanbul come caporedattore del quotidiano economico Referens.
Elif è una donna coraggiosa e ottimista, che ha dovuto affrontare un duro processo con la richiesta di una condanna a tre anni di prigione per aver “offeso il buon nome della Turchia”, accusa giudiziaria che ha accomunato decine di intellettuali, a cominciare dal premio Nobel Orhan Pamuk, tutti minacciati di morte dagli estremisti nazionalisti.
L’oltraggio di Elif è quello di aver scritto un romanzo, La bastarda di Istanbul, che narra la storia struggente di due famiglie parallele: da una parte i nipoti di sopravvissuti al genocidio degli armeni, perpetrato dai nazionalisti turchi negli anni della Prima Guerra Mondiale; dall’altra il tentativo di cancellare, anche fra le mura domestiche, qualsiasi traccia di quel massacro, persino del suo semplice dubbio. Nell’inarrestabile infarto emotivo, si fa strada il desiderio di conoscere la verità , qualunque essa sia.
Amica di Pamuk e dello scrittore turco-armeno Hrant Dink, assassinato a Istanbul nel gennaio 2007, Elif rimane in prima fila nel chiedere l’abolizione del famigerato art. 301 del codice penale turco, che impedisce la libertà di espressione in Turchia. In compenso il suo romanzo, elogiato dalla stampa e dagli altri mass media del Paese, ha venduto in pochi mesi cinquantamila copie.