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Sigmund Freud, il cui nome completo era Sigismund Schlomo Freud, nacque il 6 Maggio del 1856 a Freiberg (Příbor), nella regione della Moravia, oggi parte della Repubblica Ceca.
E’ stato un noto neurologo, psicoanalista e filosofo austriaco, il fondatore della psicoanalisi, la più antica corrente della psicologia dinamica. E’ stato uno degli intellettuali più influenti del XX secolo e ha elaborato una teoria scientifico-filosofica secondo la quale i processi psichici inconsci esercitano influssi determinanti sul pensiero, sul comportamento umano e sulle interazioni tra individui. Pur essendo di formazione medica, ha cercato di stabilire correlazioni tra la visione dell’inconscio (rappresentazione simbolica di processi reali) e delle sue componenti con le strutture fisiche della mente e del corpo umano. Queste teorie hanno trovato parziale conferma anche nella moderna neurologia e psichiatria.
In psicoanalisi, l’impulso sessuale infantile e le sue interazioni con il rimosso costituiscono le basi dei processi interpretativi. Diversi dissensi dalle teorie di Freud, e quindi diverse correnti di pensiero (come Adler, Jung e altri), sono nate dalla contestazione del ruolo ritenuto eccessivo che Freud ha attribuito alla sessualità.
In un primo momento, Freud si dedicò allo studio dell’ipnosi e dei suoi effetti nella cura di pazienti psichiatrici, influenzato dagli studi di Josef Breuer sull’isteria, in particolare dal caso di Anna O. (in realtà Bertha Pappenheim, futura fondatrice dei movimenti di assistenza sociale e di emancipazione femminile). Breuer aveva individuato nell’isteria un disturbo della psiche e non una simulazione, come si credeva fino ad allora. Dalle difficoltà incontrate da Breuer nel caso di Anna O., Freud elaborò progressivamente alcuni principi fondamentali della psicoanalisi relativi alle relazioni medico-paziente: la resistenza e il transfert.
In questo periodo, Freud sviluppò le intuizioni che costituiscono il nucleo della psicoanalisi: il metodo d’indagine mediante l’analisi di associazioni libere, lapsus (da cui il lapsus freudiano), atti involontari, atti mancati e l’interpretazione dei sogni, e concetti come la pulsione (Eros e Thanatos), il Complesso di Edipo, la libido, le fasi dello sviluppo psicosessuale e le componenti dell’inconscio e della coscienza: Id, Io, Super-Io, in sintesi: l’Id è il subconscio istintivo, primordiale, derivante dalla natura umana e spinto dalle pulsioni sessuali, l’Io rappresenta la parte emersa, cosciente (secondo Freud situata nella corteccia cerebrale), il Super-Io è una super-coscienza maturata dalla “civilizzazione” dell’uomo, il codice di comportamento (questa suddivisione richiama certe teorie neuroscientifiche come il Triune Brain).
Le idee e le teorie di Freud, che suscitavano diffidenza negli ambienti della Vienna del XIX secolo, sono ancora oggi oggetto di dibattito non solo in ambito medico-scientifico, ma anche accademico, letterario, filosofico e culturale. Molte persone hanno messo in discussione l’efficacia terapeutica della psicoanalisi. Freud stesso era probabilmente consapevole di questo, affermando che la psicoanalisi era una valida terapia ma sarebbe stata poi superata da teorie della mente più raffinate ed evolute.
Suo padre, Jacob Freud, era un ebreo galiziano, mentre sua madre, Amalie Nathanson, era la terza moglie di Jacob. Nonostante il padre fosse un ebreo laico, non trasmise al figlio un’educazione religiosa o tradizionalista. All’età di quattro anni, la famiglia si trasferì a Vienna, poiché il padre si dedicò al commercio di lana.
Fin da giovane, Sigmund sviluppa una passione per lo studio del testo biblico, della storia e della tradizione del suo popolo, in un ambiente sociale viennese intriso di antisemitismo. Queste conoscenze lasceranno un’impronta significativa nella sua futura opera letteraria, nonostante Freud divenga presto ateo e ostile a tutte le religioni.
A diciassette anni, Freud si diploma all’istituto superiore “Sperl Gymnasium”, dimostrando le sue straordinarie attitudini intellettive e ottenendo il primo posto nella classe. Nel 1873, si iscrive alla Facoltà di Medicina dell’Università di Vienna, dove si laurea nel 1881. Durante gli anni di università, Freud sviluppa una crescente insoddisfazione per gli insegnanti, che egli ritiene non all’altezza. Tuttavia, questa insoddisfazione gli permette di sviluppare un senso critico che ritarda il conseguimento della sua laurea in Medicina e Chirurgia.
Dopo un periodo trascorso in Inghilterra, Freud ottiene un posto di lavoro presso l’istituto zoologico di Carl Claus a Vienna. Successivamente, però, decide di trasferirsi all’Istituto di Fisiologia di Ernst Brücke, dove avrà un ruolo fondamentale nella sua formazione. Nonostante abbia ottenuto qualche successo nel campo della ricerca, Freud decide di concentrarsi sulla pratica clinica, una professione altamente remunerativa che gli avrebbe permesso di diventare indipendente dal punto di vista economico e di sposare Martha Bernays, che aveva conosciuto nel 1882. Lavora per tre anni all’Ospedale Generale di Vienna, curando i pazienti del reparto psichiatrico.
Durante la sua permanenza presso l’ospedale di Vienna, nel 1884, Freud inizia ad interessarsi agli effetti della cocaina, una sostanza all’epoca poco conosciuta. Sperimentando la droga su se stesso, Freud scopre i suoi effetti stimolanti sulla psiche, utilizzandola come analgesico alternativo alla morfina per curare un amico diventato dipendente dalla stessa. Tuttavia, dopo aver constatato gli effetti dannosi della cocaina, Freud decide di smettere di farne uso e di prescriverla, pubblicando il saggio “Osservazioni sulla dipendenza e paura da cocaina“. Nel 1885, Freud ottiene la libera docenza universitaria, il che gli permette di esercitare la professione medica con maggiori agevolazioni e di conseguire una rapida ascesa accademica, culminata nell’ottenimento della cattedra di professore ordinario.
In un primo momento si dedica allo studio dell’ipnosi e dei suoi effetti nella cura di pazienti psichiatrici, influenzato dagli studi di Joseph Breuer sull’isteria. Partendo dalle difficoltà che Breuer incontra in un caso clinico, Freud comincia a costruire gradualmente alcuni principi fondamentali della psicoanalisi riguardanti le relazioni tra il medico e il paziente. Questo costituisce il nucleo della psicoanalisi, ovvero l’indagine dei significati che emergono attraverso le associazioni libere, lapsus, atti involontari, atti mancati e l’interpretazione dei sogni, al fine di portare alla coscienza contenuti che non sono originariamente coscienti. In tal modo, Freud sviluppa un approccio innovativo che si concentra sulla rivelazione dell’inconscio.
Il contributo di maggior rilievo di Freud alla psicologia moderna consiste nell’elaborazione del concetto di inconscio, che ha messo in discussione la visione positivista dell’epoca, secondo la quale gli individui avrebbero avuto il controllo completo della conoscenza e del mondo esterno attraverso la razionalità. In contrasto con questa visione, Freud suggerisce che la realtà è in gran parte incontrollabile e che anche i nostri pensieri sono spesso al di fuori del nostro controllo. Secondo Freud, le motivazioni dei nostri comportamenti spesso non hanno nulla a che fare con la nostra coscienza e ciò che pensiamo di sapere su noi stessi è solo la punta dell’iceberg. Lo scopo della terapia psicoanalitica di Freud consiste nell’indurre gli elementi repressi o rimossi del pensiero ad emergere nello stato di coscienza, allo scopo di rafforzare l’Io del paziente. Per portare questi pensieri inconsci al livello della coscienza, il metodo psicoanalitico prevede sedute in cui il paziente viene incoraggiato a effettuare associazioni libere partendo dai propri sogni.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Freud, in cattive condizioni di salute a causa di un cancro al cavo orale che lo affliggeva da anni, abbandona Vienna per trasferirsi a Londra. Nel 1923, Freud era stato diagnosticato con un carcinoma della bocca e aveva subito due interventi chirurgici per rimuoverlo, ma la lesione era ricomparsa e si era trasformata in un epitelioma del cavo orale con metastasi ossee. Nonostante numerose cure e operazioni, alla fine era stato costretto ad una invasiva asportazione della mascella, che lo aveva costretto a svolgere le sedute di psicoanalisi in silenzio, limitandosi ad ascoltare i pazienti. Nel 1939, il cancro era in fase terminale e non era più operabile. Freud, consumato dalle terribili sofferenze e colpito dalla perdita di un figlio e un nipote e dalla persecuzione nazista, chiede al suo medico, Max Schur, di porre fine alle sue sofferenze. Dopo aver consultato la figlia Anna come richiesto da Freud, il medico aumenta gradualmente la dose di oppiacei, e Freud muore due giorni dopo il 23 settembre 1939, addormentato dalla morfina.
Il corpo di Freud viene cremato e le sue ceneri vengono tumulate in un cimitero londinese, poi trasferite in un tempio crematorio a Golders Green, dove verranno tumulate anche le ceneri della moglie Martha. La casa di Freud a Londra si trova nella famosa zona residenziale di Hampstead, vicino al centro di psicoanalisi dove lavorerà anni dopo sua figlia Anna. Dopo la morte di Anna, la casa viene trasformata in un museo, come richiesto dalla stessa Anna.