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Il 23 ottobre 1920 nasceva Gianni Rodari (all’anagrafe Giovanni Francesco Rodari) a Omegna sul lago d’Orta. Gianni Rodari è stato il più grande scrittore di favole e filastrocche del novecento italiano e, allo stesso tempo, ha scritto su quotidiani, diretto periodici, è stato attivo collaboratore di associazioni di genitori e insegnanti, ha lavorato in modo originale con le amministrazioni provinciali e comunali, autentico motore di sviluppo democratico del paese tra gli anni sessanta e gli anni settanta del novecento.
Alla morte del padre nel 1929, causata da una broncopolmonite, si trasferisce con la madre ed il fratello Cesare a Gavirate (Varese). Nel 1931 Gianni Rodari entra nel seminario di San Pietro Martire di Seveso (Milano).
Nel mese di ottobre del 1934 lascia il seminario iniziato tre anni prima, e da privatista prende il diploma di terzo ginnasiale; nello stesso anno inizia a frequentare l’Istituto magistrale “Manzoni” di Milano.
Da maggio a dicembre del 1936 pubblica otto racconti sul settimanale associativo dell’Azione Cattolica di Milano, “Azione Giovanile”.
Il 25 febbraio 1937 si ritira dall’istituto Manzoni che frequentava dal 1934, e si diploma come maestro a Gavirate.
Nel 1938 fece il precettore a Sesto Calende presso una famiglia di ebrei tedeschi fuggiti dalla Germania.
Nel 1939 si iscrive alla Facoltà di Lingue dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che abbandona dopo alcuni esami. Insegna per un breve periodo presso le scuole di Biandronno, Gavirate, Cardana di Besozzo, Brusimpiano e Tradate.
All’entrata in guerra dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale, venne esonerato dal servizio militare a causa della sua salute cagionevole, ma vinse il concorso per maestro ed insegnò come supplente a Uboldo (Varese).
Nel dicembre del 1943 viene richiamato alle armi dalla Repubblica Sociale Italiana e mandato all’ospedale di Baggio a Milano.
Dal mese di giugno 1946 al mese di marzo 1947 inizia a dirigere “L’Ordine Nuovo”, periodico di impronta politica, fondato il 1 maggio 1919 nella città di Torino. Divenne quotidiano solo nel 1921, anno in cui assunse la dizione “Quotidiano del Partito comunista” ed in seguito “Organo del Partito comunista”.
Nel 1947 collabora con il “Corriere Prealpino” di Varese, pubblicandovi numerosi racconti e firmandosi, oltre che con il proprio nome, con diversi pseudonimi.
Il 13 marzo del 1949 Rodari apre su “L’Unità ” di Milano, la rubrica intitolata “La domenica dei Piccoli”.
Nel 1950 Gianni Rodari dopo quasi un anno di collaborazione con il giornale, lascia “L’Unità ” di Milano.
Collaborerà a “Pattuglia” (fino al luglio ’51) e al “Quaderno dell’attivista” (fino a novembre del ’55).
Nel 1950 Rodari si trasferisce a Roma chiamato da Giancarlo Pajetta a fondare e a dirigere, al fianco di Dina Rinaldi, il periodico per ragazzi dal titolo “Pioniere” cui collaborerà per diversi anni.
Il ’51 è l’anno delle pubblicazioni de “Il teatro del Pioniere”, “Manuale del Pioniere” e “Il romanzo di Cipollino”.
Collabora fino al ’55 con articoli, commedie e storie a “La repubblica dei ragazzi”, una rivista mensile dell’Associazione Pionieri d’Italia.
Nel 1952 Gianni Rodari pubblica diversi testi e filastrocche quali: “Le carte parlanti”, “Le avventure di Scarabocchio”, “Il contafavole”, “Il libro dei mesi”, “Il treno delle filastrocche” e realizza conferenze con bambini delle scuole elementari.
Nel 1952 Rodari inizia la rubrica “Il Novellino del giovedì” su “L’Unità ” di Roma. Sempre nello stesso anno farà il suo primo viaggio in URSS.
Si sposa il 23 aprile del 1953 con Maria Teresa Ferretti, allora segretaria del Gruppo Parlamentare del Fronte Democratico Popolare.
Fonda e dirige «Avanguardia», organo nazionale della Fgci (Federazione Giovanile Comunista Italiana), fino alla sua chiusura che avverrà il ventinove luglio del ’56.
Nel 1954 pubblica “Il viaggio della freccia azzurra”.
Fra l’agosto del 1955 e il gennaio del 1957 curerà la rubrica intitolata “Il libro dei perché” su “L’Unità ” di Roma.
Nel 1956 Gianni Rodari pubblica il libro “Una scuola grande come il mondo“. E il 24 gennaio 1957 nasce la figlia Paola.
Nel dicembre 1958 Rodari inizia a lavorare al “Paese Sera” e pubblica “Gelsomino nel paese dei bugiardi”. Nel 1960 pubblica “Filastrocche in cielo e in terra”, l’anno dopo Inizia a collaborare al “Corriere dei Piccoli”, prima rivista settimanale di carattere fumettistico in Italia, pubblicata dal 1908 al 1996, nota anche come “Corrierino” o “CdP”.
“Favole al telefono” viene pubblicata nel 1962 insieme a “Il Pianeta degli alberi di Natale” e “Gip nel televisore. Favola in orbita”.
Nel 1963 affronta il suo secondo viaggio in Urss e riceve il premio “Castello”, nell’omonimo concorso dedicato alla narrativa per ragazzi e promosso dal Comune di Sanguinetto (Verona). per “Gip nel televisore”.
Il 7 dicembre 1967 Gianni Rodari risulta vincitore del concorso nazionale “Il gioco e il lavoro nella vita del fanciullo”, organizzato dal Comitato italiano per il gioco infantile.
Nel 1968 riceve, a Vienna, il premio statale austriaco libri per bambini, per “Gip nel televisore”.
Gianni Rodari risulta vincitore, nel 1970, del premio “Hans Christian Andersen“, “Nobel” della letteratura per l’infanzia conferito ogni due anni come riconoscimento a un «contributo duraturo alla letteratura per l’infanzia e la gioventù». Il premio deve il suo nome all’omonimo scrittore danese Hans Christian Andersen (1805-1875) divenuto celebre per le sue fiabe popolari quali: “La principessa sul pisello”, “Il brutto anatroccolo”, “La sirenetta”.
Il 21 aprile 1972 gli viene consegnato dal presidente Giovanni Leone il premio “Saint Vincent per il giornalismo“, meglio conosciuto come premio “Saint Vincent”, è un premio giornalistico, attribuito annualmente a partire dall’anno 1948, che si tiene a Saint-Vincent, comune della Valle d’Aosta.
Intraprende il suo quarto viaggio in Urss nel 1973 e pubblica “Novelle fatte a macchina” e “Grammatica della fantasia. Introduzione all’arte di inventare storie”.
Nel 1978 affronta il suo primo viaggio in Bulgaria, in occasione dell’ inaugurazione dell’Anno del Fanciullo in veste di membro del Comitato Internazionale.
Il 23 gennaio 1980 terrà la Conferenza al Teatro Piccinni di Bari su “Quello che i bambini insegnano ai grandi”.
Ad aprile del 1980 Gianni Rodari viene ricoverato presso una clinica di Roma per un necessario intervento alla gamba sinistra, mirato a liberare una vena occlusa, morirà quattro giorni dopo all’età di 59 anni per un collasso cardiaco.
Tra le sue opere più significative: