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Salvador Dalì nasce in Catalogna, nella città di Figueras l’11 maggio 1904. È considerato una delle personalità più influenti ed eccentriche nella storia dell’arte, riconosciuto a livello globale per le sue opere surrealiste.
Già da bambino rivela doti eccezionali nel disegno. È molto legato alla madre, che muore nel 1921, e ha un rapporto estremamente conflittuale con il padre, rigido e autoritario.
Accolto all’accademia di belle arti di Madrid, Salvador Dalí fa la conoscenza dei suoi futuri migliori amici, Federico García Lorca e Luis Buñuel, mentre risiede nel convitto universitario. Con Lorca instaura un legame profondo di amicizia, trascorrendo con lui una memorabile vacanza a Cadaqués, mentre con Buñuel affronta l’avventura nel mondo del cinema.
Lorca è anche il primo a intuire in modo preciso l’affinità del giovane pittore con il linguaggio surrealista. Alcuni passi di un’ode che Lorca compone in suo onore descrivono il processo creativo di Dalí, in cui le immagini emergono liberamente una dopo l’altra, associandosi in modo automatico.
Nonostante il dispiacere di suo padre, Salvador Dalì abbandona gli studi e viene espulso dall’accademia a causa di contestazioni rivolte ai docenti. Libero da impegni accademici, nel 1926 compie il suo primo viaggio a Parigi, dove prima di visitare il Louvre, fa visita a Picasso. Al suo ritorno in patria, si dedica alla realizzazione del film “Un chien andalou” insieme all’amico Buñel. Nel 1929, torna a Parigi in compagnia di Mirò, dove trova ad attenderlo l’intero gruppo dei surrealisti.
Salvador Dalì è l’autore di molte opere celebri, tra cui “La persistenza della memoria” (1931), “Morbida costruzione con fagioli bolliti: premonizione di guerra civile” (1936), “Sogno causato dal volo di un’ape intorno a una melagrana un attimo prima del risveglio” (1944), “Gli Elefanti” (1948), e “Galatea delle Sfere” (1952).
A differenza dei suoi compagni, Salvador Dalí non assume mai posizioni politiche definite, mantenendo così un distacco tra l’arte e la politica. In seguito, crea dipinti ispirati al nazismo, raffigurando più volte Hitler. Alcuni esempi di tali opere sono L’enigma di Hitler (1939), Metamorfosi di Hitler in un paesaggio al chiaro di luna (1958) e Hitler si masturba (1973). André Breton, dichiaratamente di sinistra e antinazista, lo accusa di simpatie naziste e di mancanza di resistenza, come gli altri membri del gruppo surrealista. Questo dibattito politico dà inizio ai primi conflitti che portano all’espulsione di Dalí dal movimento surrealista. Successivamente, Breton, quando Dalí diventa sempre più famoso nel mondo dell’arte grazie anche al suo mecenate Edward James, gli attribuisce il soprannome di “Avida Dollars”, ironizzando sulla commercializzazione e la vendita delle sue opere. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Dalí e sua moglie si trasferiscono negli Stati Uniti, dove risiedono per otto anni. Qui, il pittore, ormai separato dal gruppo, riscopre la sua fede cattolica, come evidenziato da opere come La Madonna di Port-Lligat (1949) e Corpus Hypercubus (1954), che segnano il suo periodo chiamato “Misticismo nucleare”. Dopo la fine della guerra, nel 1951, Dalí si trasferisce di nuovo in Catalogna, nonostante il regime franchista.
Nel 1980, Salvador Dalí subisce una sorta di paralisi che gli impedisce di dedicarsi alla pittura. Nel 1982, sua moglie muore, e nel 1984, l’artista rimane gravemente ferito in un incendio che si è sviluppato nella sua camera da letto.
Nel 1989, a 84 anni di età, Salvador Dalì si spegne nel suo castello di Figueras, la stessa città in cui era nato, mentre ascolta la musica di Wagner.