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Stephen King è nato il 21 settembre 1947 a Scarborough, nel Maine. Suo padre era un militare impegnato nella Seconda Guerra Mondiale come capitano nella Marina Mercantile mentre la madre era una donna di origini modeste. Pur avendo la coppia adottato anche un secondo figlio, la famiglia di King subisce un brutto trauma quando Stephen è ancora piccolo. Il padre, uscito di casa per fare una passeggiata, si dileguerà nel nulla senza più fornire alcuna notizia di sé.
A sette anni scrive il suo primo racconto e scopre il terrore nel 1957, a dieci anni, durante la visione del film “La terra contro i dischi volanti”, che lo traumatizza.
Due anni dopo scopre nella soffitta della zia i libri del padre, appassionato di Edgar Allan Poe, Lovecraft e Matheson. Trova anche racconti della rivista Weird Tales, di Frank Belknap Long e di Zelia Bishop. Scopre così che il padre non era soltanto un girovago e un marinaio (come raccontato in famiglia) che si era ridotto a vendere elettrodomestici porta a porta, ma anche un aspirante scrittore, affascinato dalla fantascienza e dall’horror.
Conclusi gli studi superiori entra all’Università del Maine ad Orono. Pur essendo molto timido e stentando a socializzare, il suo talento non tarda ad emergere. I prodromi del suo successo di scrittore sono infatti già visibili in quegli anni. Nel 1967 Stephen King termina il racconto breve “The Glass Floor”, che gli frutta 35 dollari a cui fa seguito, qualche mese dopo, il romanzo “La lunga marcia”, che viene sottoposto al giudizio di un agente letterario, il quale si esprime in termini lusinghieri.
Nel febbraio del 1969 inizia ad occuparsi di uno spazio regolare sulla rivista “The Maine Campus”, con la rubrica chiamata “King’s Garbage Truck”. Di questo periodo è nota la sua straordinaria prolificità: è capace di scrivere un racconto perfetto cinque minuti prima che il giornale andasse in stampa.
Questo fra l’altro è il periodo in cui conosce Tabitha Jane Spruce, poetessa e laureanda in storia, sua futura moglie.
Nel 1970 si diploma all’università, ottenendo il Bachelor of Science in English e, date le difficoltà per trovare un posto di insegnante, inizia a lavorare presso un distributore di benzina. Nel 1971, dopo una serie di esperienze lavorative umili, inizia ad insegnare inglese alla Hampden Academy.
Nel 1973, dopo vari problemi economici, le cose migliorano improvvisamente. Preso il coraggio a due mani sottopone “Carrie” al giudizio di William Thompson della casa editrice Doubleday. A fine lettura il risultato è che la Doubleday gli mette in mano un assegno di 2500 dollari come anticipo per la pubblicazione del romanzo.
A maggio arriva la notizia che la Doubleday ha venduto i diritti dell’opera alla New American Library per 400.000 dollari, metà dei quali spettano di diritto al giovane autore. I problemi economici sono risolti e King, a ventisei anni, lascia l’insegnamento per dedicarsi alla professione di scrittore.
la famiglia trasloca a Boulder, nel Colorado. Qui inizia la stesura di “Una splendida festa di morte”, poi ripubblicato con il titolo definitivo di “Shining“, un’opera con chiari riferimenti autobiografici. Inoltre vende i diritti di “Le notti di Salem”, per 500.000 dollari. La famiglia ritorna nel Maine occidentale e qui l’autore finisce la stesura de “L’ombra dello scorpione”.
Di lì a poco arriva anche il primo grande successo cinematografico, grazie a “Carrie, lo sguardo di Satana”, diretto dal già famoso Brian De Palma.
Poi è un susseguirsi ininterrotto di successi, bestsellers e incassi vertiginosi al botteghino quando le sue storie vengono trasposte in film.
Inizia la stesura di “It” mentre al cinema esce il film-capolavoro di Kubrick (con uno straordinario Jack Nicholson nei panni di Jack Torrance) basato sulla storia di “The Shining“. In questo periodo Stephen King è il primo scrittore di sempre ad avere ben tre libri nella classifica dei best-seller nazionali. Un record che batterà lui stesso qualche anno dopo.
Nel 1994 esce “Insomnia“, romanzo lanciato dallo scrittore con un’originale forma di promozione: si reca di persona nelle librerie del paese con la sua Harley Davidson. Inoltre inizia una tourneé musicale nella East Coast con la sua rock band, la “The Bottom Remainders” (Stephen King è un noto appassionato di rock, musica che ascolta anche quando scrive).
Nel 1999 durante una passeggiata nei pressi di casa, viene travolto da un furgone: è in fin di vita. Milioni di fan restano settimane con il fiato sospeso, ansiosi per la sorte dello scrittore. Viene operato ben tre volte in pochi giorni. Il 7 luglio lascia l’ospedale, ma per la sua completa guarigione occorreranno ben nove mesi.
Ripresosi dallo choc, il 14 marzo 2000 diffonde solo su Internet, con un’operazione innovativa e all’avanguardia, il racconto “Riding the Bullet”. Nell’autunno dello stesso anno pubblicherà il saggio “On writing: autobiografia di un mestiere”, un resoconto della sua vita di scrittore e una serie di riflessioni su come nasca la scrittura.
Stephen King ha venduto complessivamente nell’arco della sua lunga carriera oltre 500 milioni di copie. Dai suoi romanzi sono stati tratti circa quaranta tra film e miniserie televisive, di fortuna alterna e diretti da registi di varia abilità (se stesso compreso).