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Arnoldo Mondadori uno degli editori più importanti del ‘900 italiano, che ha attraversato gli anni della Grande Guerra e del fascismo.
Arnoldo Mondadori nacque il 2 novembre 1889 a Poggio Rusco, in provincia di Mantova. Suo padre, un calzolaio ambulante, spostò la famiglia ad Ostiglia dopo pochi anni e lì aprì un’osteria. A causa delle difficili condizioni economiche familiari dell’epoca, Arnoldo fu costretto ad abbandonare la scuola quando era solo al quarto anno di elementari, senza ottenere il diploma. Durante il suo breve periodo scolastico, una maestra lo introdusse alla lettura e gli regalò il suo primo libro come premio per un tema particolarmente creativo. Questi eventi si svolsero nei primi anni del 1900 e segnarono l’inizio di una storia che lo avrebbe portato da giovane studente alla militanza nella propaganda socialista.
Oltre al rapporto con Gabriele D’Annunzio, Walt Disney ed Ernest Hemingway, a rendere celebre la vita dell’editore sarà la sua iniziativa del 1965: una collana di libri tascabili nelle edicole (i futuri Oscar Mondadori), promuovendo il libro da oggetto di lusso ad articolo di diffusione culturale.
Mondadori ha svolto un ruolo fondamentale come editore per una vasta gamma di autori di rilievo, tra cui d’Annunzio e Montale, Churchill e Thomas Mann, oltre a pubblicare i celebri fumetti Disney, romanzi gialli di successo e numerose riviste di fortuna. Inoltre, durante il periodo successivo alla Prima Guerra Mondiale, ha stampato giornali socialisti, nonostante i rapporti non sempre agevoli con il regime fascista. L’azienda ha pubblicato opere di grande successo commerciale e capolavori destinati a entrare nella storia della letteratura, come i “Colloqui di Ludwig e Mussolini” e il “Topolino” autarchico.
L’azienda che ancora oggi porta il nome di Mondadori ha svolto un ruolo cruciale nella creazione e nello sviluppo dell’industria culturale, contribuendo all’instaurazione di un mercato di massa per libri e riviste in un secolo caratterizzato da profondi cambiamenti sociali.