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Dopo una lunga malattia Roberto Gervaso si spegne a Milano il 2 giugno 2020, all’età di 82 anni.
Era nato a Roma il 9 luglio 1937. E’ stato giornalista, storico e scrittore. Noto per le sue massime, i suoi aforismi, i suoi interventi precisi e taglienti; val la pena introdurlo con le sue stesse parole: “Io sono un divulgatore e un polemista. Ho questa vena un po’ epigrammatica e aforistica: non potrei mai scrivere non dico un romanzo, ma neanche un racconto, perché non ho il tipo di fantasia necessario. Ho bisogno di fatti e di attaccare: sono un po’ un pubblico ministero, non sono capace di difendere nessuno salvo me stesso, e comunque mi difendo attaccando“.
Roberto Gervaso studia prima in Italia, poi negli USA conseguendo una laurea in Lettere moderne. Diventa presto collaboratore di quotidiani e periodici: il suo lavoro si dimostra da subito molto prolifico. Lavora anche per radio e televisione dove viene chiamato in qualità di opinionista o commentatore, sia politico che di costume.
A partire dalla seconda metà degli anni ’60 si dedica alla divulgazione storica: insieme all’amico e collega Indro Montanelli firma sei volumi dell’opera “Storia d’Italia”.
Come commentatore politico, a partire dal 1996 e ininterrottamente fino al 2005, conduce “Peste e Corna e… Gocce di storia”, alle 7.30 del mattino su Retequattro. Nel 2002 presenta il programma “Storie dell’altro secolo”.
Vive a Roma ma è solito girare l’Italia (e l’estero) frequentando convegni e conferenze dove è spesso invitato. Appena gli è possibile trova rifugio nella sua casa di Spoleto che contiene una fornita e ricca biblioteca.
Ama anche la musica classica: tra i suoi compositori preferiti vi sono Bach, Wagner, Brahms, Grieg e Vivaldi.
Nel corso della sua carriera Gervaso ha anche avuto modo di incontrare molti protagonisti del XX secolo come Georges Simenon, Salvador Dalì, Andres Segovia, Arthur Miller, Lauren Bacall, Michail Gorbaciov e David Rockefeller.
Nel 1981 è stato scoperto appartenere della lista massonica P2 (con la tessera n.622).
I suoi 40 libri sono stati tradotti in molti paesi tra cui Stati Uniti, Spagna, Portogallo, Francia, Gran Bretagna, Germania, America Latina, Giappone, Bulgaria e Polonia. Nella sua carriera ha avuto numerosi riconoscimenti letterari tra cui due prestigiosi Premi Bancarella.