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Si è spento a Zagabria il 2 febbraio 2017
Predrag Matvejević nasce il 6 ottobre 1932 a Mostar, all’epoca parte del regno di Jugoslavia e oggi situata in Bosnia ed Erzegovina. Suo padre, Vsevolod Matveevič, era un giudice a Mostar dopo il 1945 ed era di origine russa, anche se era nato a Odessa, in Ucraina (suo nonno e zio furono prigionieri in un gulag sovietico). Sua madre invece era di etnia croato-bosniaca e di nazionalità jugoslava.
Ha ricoperto ruoli di docente di letterature presso le università di Zagabria, Parigi e Roma. È celebre per il suo influente saggio del 1987 intitolato “Breviario mediterraneo”, considerato un lavoro pionieristico nella storia culturale della regione del Mediterraneo. Questo testo è stato tradotto in oltre venti lingue, ampliando così la sua influenza a livello internazionale.
Lo scoppio delle guerre jugoslave (31 marzo 1991-12 novembre 2001), e tre colpi di pistola contro la sua cassetta delle lettere a Zagabria, lo spingono a lasciare il paese e a riparare, “tra esilio e asilo”, prima a Parigi e poi a Roma. A Mostar un suo nipote, pacifista, viene torturato, ucciso e gettato dagli ustaša nella Neretva.
Il governo italiano gli ha concesso la cittadinanza per meriti culturali. Dopo la caduta del muro, si è opposto a tutte le moderne democrature, ossia, come egli stesso li definisce, i nuovi regimi instauratisi in alcuni paesi dell’est, che si dichiarano formalmente democratici senza che la società presenti una struttura effettivamente democratica.
Per la sua attività di scrittore Matvejević ha ricevuto numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero, fra cui il Premio Malaparte nel 1991, il Premio Strega europeo nel 2003 e il Prix du Meilleur livre étranger 1993 a Parigi.