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Emile Zola nacque a Parigi nel 1840 ed ebbe una giovinezza difficile per le gravi ristrettezze economiche. Prima di raggiungere il successo letterario, svolse umili lavori, poi collaborò a diversi giornali e ottenne un impiego presso la casa editrice Hachette. Prese parte a numerose battaglie civili democratiche e progressive, come quella in difesa del colonnello Alfred Dreyfus, ingiustamente condannato per spionaggio a favore della Germania.
Con il manifesto del 1898, intitolato “j’accuse”, denunciò il complotto militarista e antiseminista ai danni di Dreyfus, ma fu condannato ad un anno di prigione, cui si sottrasse fuggendo in Inghilterra. Morì a Parigini nel 1902.
Emile Zola è il caposcuola del Naturalismo. Organizzo la sua vastissima produzione nel ciclo dei Ougon-Macquart, venti romanzi che delineano un quado della società francese del secondi Impero attraverso le vicende di una famiglia, delle sue degenerazioni ereditarie, dei suoi vizi e dei condizionamenti dell’ambiente sociale.
L’autore polemizza con l’avidità dei ceti dirigenti, denuncia la sopraffazione economico-sociale, mostra interesse per le classi subalterne, rappresenta il degrado della vita cittadina o della provincia francese. Come teorizzato nel saggio sul “Romanzo sperimentale”, l’atteggiamento del romanziere dinanzi alle città industrializzate e affolate dal proletariato, è lo stesso dello scienziato di fronte ai fenomeni naturali; studia i rapporti di causa ed effetto che intercorrono tra individuo, fattori ereditari, ambiente sociale e momento storico. Tra i romanzi principali ci sono: “Therese” (1873), “L’ammazzatoio” (1877) e “Germinale” (1885).