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Jean-Paul Sartre morì di edema polmonare a Parigi, il 15 aprile 1980. L’evento ebbe una risonanza mondiale, durante il suo funerale presenziarono circa cinquantamila persone.
Jean-Paul Sartre è stato un importante filosofo, scrittore, drammaturgo e critico letterario francese. È considerato uno dei principali esponenti dell’esistenzialismo, una corrente filosofica che enfatizza la libertà individuale e la responsabilità delle scelte umane. Nel suo pensiero, l’esistenzialismo assume la forma di un umanesimo ateo, in cui ogni individuo è completamente libero e responsabile delle proprie azioni, ma all’interno di una prospettiva soggettivistica e relativista.
In seguito, Sartre si avvicinò all’ideologia marxista e alla filosofia della prassi, abbracciando in parte il materialismo storico. Nonostante alcune differenze di interpretazione, Sartre sostenne i principi fondamentali del marxismo. Durante la sua vita, condivise una relazione personale e professionale molto stretta con Simone de Beauvoir, importante filosofa e scrittrice francese.
Lo scrittore nacque a Parigi nel 1905 da una famiglia borghese. Allievo brillante, si stabilì nella città di La Rochelle per via delle seconde nozze della madre con un polytechnicien, in seguito si trasferì a Parigi dove terminò il liceo Henri IV.
Dopo gli studi all’Ecole Normale supérieure, nel 1929 ottenne il primo posto dell’“agrégation” di filosofia e conobbe Simone de Beauvoir, con la quale avrà un sodalizio che durerà tutta la vita.
Durante i suoi anni di insegnamento a Le Havre, Sartre pubblicò La Nausea (1938). Questo romanzo filosofico, scritto in forma di diario, narra il sentimento di repulsione che prova un certo Roquentin di fronte al mondo della materia, non solo il mondo degli altri, ma la stessa consapevolezza del proprio corpo. Secondo alcuni critici, La Nausea deve essere vista come un caso patologico, una forma di fuga nevrotica. Molto probabilmente deve essere apprezzato anche come un’opera originalissima, ferocemente individualista, antisociale, che contiene nelle sue pagine molti dei temi filosofici che Sartre svilupperà in seguito.
Un anno dopo la pubblicazione di Nausea esce, nel 1939, Il muro una raccolta di racconti considerata l’opera più inquietante di Sartre, tant’è che in Italia fu addirittura denunciata per oltraggio al pudore e sequestrata nel 1947.
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, lasciò di insegnare per dedicarsi esclusivamente alle sue opere filosofiche e letterarie.
Sartre abbandonò il romanzo nel 1949. Attraverso Il teatro riuscì a trasmettere al meglio il suo pensiero filosofico:
Con Le mosche (1943) introduce la questione politica della Resistenza, A porte chiuse (1944) tratta della difficoltà di convivere con gli altri. Ѐ la pièce più famosa e recitata di Sartre. Le mani sporche (1948) è un’opera teatrale sul fine e i mezzi nell’azione politica.
Disapprovò le invasioni sovietiche in Ungheria (1956) e Cecoslovacchia (1968), ebbe avvicinamenti e rapporti con la Cina maoista, visitata nel 1955 con Simone de Beauvoir, e più tardi con Cuba castrista.
Sempre in prima linea per prendere posizione sui problemi politici dell’epoca, Sartre si schierò contro la politica francese in Algeria ed entrò a far parte del Tribunale Russell a riguardo dei crimini americani in Vietnam, nel 1968 approvò l’insurrezione studentesca.