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Simone de Beauvoir morì il 14 aprile 1986, centinaia di donne parteciparono al suo funerale, e la scrittrice Elisabeth Badinter gridò: “Donne, a lei dovete tutto!”. Famosa scrittrice, oltre che insegnante e filosofa, è considerata l’iniziatrice del movimento femminista, grazie a un suo noto testo “Il secondo sesso”. Si impegnò per la legalizzazione dell’aborto, firmando nel 1971 il Manifesto delle 343.
Simone de Beauvoir è nata a Parigi il 9 gennaio 1908. All’età di dieci anni inizia ad appassionarsi alla scrittura e si affeziona molto a una sua amica d’infanzia, Elizabeth Mabille che muore in modo tragico; la morte dell’amica la segna profondamente che inizia a trovare già in giovane età la sua autonomia.
Le opere di de Beauvoir si dividono tra romanzi, memorie, saggi e scritti filosofici.
“L’invitata” (1943) è il suo primo romanzo; segue (1945) “Il sangue degli altri”, in cui affronta il tema della guerra e della resistenza. Dopo il suo viaggio negli Stati Uniti, pubblica Il secondo sesso (1949). Nel 1958 pubblicò Memorie di una ragazza perbene, iniziando l’impresa autobiografica che continuò con L’età forte, La forza della cose, Una morte dolcissima, A conti fatti, La cerimonia degli addii.
La cerimonia degli addii (1981) è l’ultimo suo grande lavoro letterario; descrivendo la morte per lei più straziante, quella di Jean-Paul Sartre, concludendo in qualche modo la sua autobiografia.