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Michela Murgia emerge come una delle personalità più influenti e riconosciute nell’attuale panorama intellettuale, sociale e persino politico in Italia. Il suo percorso non è stato lineare, ma è caratterizzato da una straordinaria determinazione che le ha consentito di costruire una carriera di successo e di conquistare un notevole rispetto da parte del pubblico.
Attraverso un impegno costante e una dedizione appassionata alla sua arte, Murgia è riuscita a distinguersi come una voce autorevole non solo nel mondo della scrittura, ma anche in quello sociale e politico. Le sue pubblicazioni significative hanno contribuito a gettare luce su questioni importanti e attuali, dimostrando la sua profonda comprensione delle dinamiche culturali e sociali del nostro tempo.
Nata il 3 giugno 1972 a Cabras, nella provincia di Oristano, Michela Murgia da giovane dimostra una straordinaria determinazione. Già a quattordici anni, inizia a lavorare per finanziarsi gli studi e contemporaneamente raccoglie i suoi primi riconoscimenti come talentuosa autrice in erba.
Guidata dall’educazione inculcatagli dalla sua famiglia, si impegna attivamente nell’animazione dell’Azione Cattolica, dove presto assume il ruolo di referente regionale nel settore giovanile. La sua creatività la porta a scrivere uno spettacolo teatrale, che viene messo in scena a Loreto in occasione del pellegrinaggio nazionale dell’Azione Cattolica nel settembre 2004, con l’illustre presenza di Papa Giovanni Paolo II.
Tra le molteplici esperienze lavorative che ha accumulato prima di dedicarsi completamente all’attività di scrittrice, Michela ha ricoperto vari ruoli. Ha insegnato religione, è stata venditrice di case in formula di multiproprietà, ha lavorato come portiera notturna, dirigente amministrativa in una centrale termoelettrica e operatrice fiscale.
Michela Murgia fa il suo esordio letterario con “Il mondo deve sapere“, un’opera che prende forma con l’obiettivo di presentare, in chiave satirica, la realtà quotidiana degli operatori nel campo del telemarketing.
Inizialmente concepito come un blog, il libro getta luce sul livello di sfruttamento economico perpetrato dalle grandi multinazionali, le quali manipolano psicologicamente i loro lavoratori in condizioni precarie. Questa pubblicazione emerge dalla sua personale esperienza nel settore telemarketing presso la multinazionale Kirby. Successivamente, la storia trova nuova vita sia sul palcoscenico teatrale che sul grande schermo nel film del 2008 “Tutta la vita davanti“, diretto da Paolo Virzì e interpretato da attori come Isabella Ragonese, Massimo Ghini, Valerio Mastandrea, Micaela Ramazzotti, Elio Germano e Sabrina Ferilli.
Nell’anno 2008 scrive Viaggio in Sardegna, vera e propria guida letteraria che conduce il lettore a scoprire i luoghi più remoti e meno conosciuti di tutta l’isola.
Nel periodo seguente, emerge il suo romanzo “Accabadora“, pubblicato l’anno successivo. La trama di questo romanzo si svolge nella Sardegna degli Anni Cinquanta e affronta temi sensibili come l’eutanasia e l’adozione.
Con questa opera, conquista il prestigioso riconoscimento dalla giuria narrativa del Premio Dessì nel 2009, oltre ad aggiudicarsi nel 2010 il Premio Mondello e il Premio Campiello.
Nel 2011, vede la luce “Ave Mary. E la chiesa inventò la donna“, un testo che servirà da ispirazione ai Punkreas per creare le parole di una canzone per Fedez, un brano che tratta il tema della figura della Madonna e della donna in generale all’interno della chiesa cattolica.
Nel 2010, in totale riservatezza, Michela Murgia unisce la sua vita a quella di Manuel Persico, un bergamasco di quattordici anni più giovane di lei. Tuttavia, la loro unione conosce una separazione quattro anni dopo, a causa della diagnosi di cancro che colpisce Michela.
Nel mese di maggio 2023, in un’intervista profonda e ricca di significato al Corriere della Sera, la scrittrice rivela di essere affetta da un carcinoma renale in stadio avanzato. Contestualmente, annuncia il suo matrimonio con Lorenzo Terenzi, suo compagno (attore e musicista), e di scegliere di vivere in una famiglia allargata di dieci membri, che con affetto chiama “queer”.
Michela Murgia si è spenta a Roma il 10 agosto, all’età di 51 anni.