STEPHEN BUCHMANN, LA PERSONALITA’ DELL’APE – PENSIERI, RICORDI, EMOZIONI (EDIZIONI AMBIENTE, pp 368, EURO 23) Senza le api il mondo sarebbe molto diverso, e dovremmo dire addio a fiori, piante e gran parte del cibo che consumiamo quotidianamente. Per essere animali tanto speciali, però, sappiamo veramente poco su di loro. Ad esempio ci siamo mai chiesti se possono provare emozioni? Sono in grado di sognare o di ricordare? Come si innamorano? Come parlano tra di loro? A rispondere a domande come queste è Stephen Buchmann, entomologo di fama internazionale e docente presso il Dipartimento di Entomologia, Ecologia e Biologia evolutiva dell’Università dell’Arizona. Nel suo ultimo libro ‘La personalità dell’ape. Pensieri, ricordi, emozioni’ svela aspetti della personalità delle api come non è mai stato fatto prima.
Ad esempio, le api hanno una coscienza, ricordano e probabilmente provano emozioni, sono insetti senzienti, autoconsapevoli, sono in grado di ricordare, di contare, di risolvere problemi, di imparare dai loro errori e addirittura di fare progetti per il futuro.
Le api hanno una vista tricromatica simile alla nostra.
Mentre per noi umani i colori primari sono il rosso magenta, il giallo e il blu ciano, per le api sono il giallo, l’azzurro e l’ultravioletto perché la loro vista è spostata verso lunghezze d’onda più corte. Come dice Buchmann, le api riescono a guardare letteralmente oltre l’arcobaleno.
Il maschio delle api si fa ‘imbrogliare’ dalle orchidee, in un vero e proprio “inganno sessuale”. La ‘Ophrys’ (nota anche come ‘orchidea delle api’) si è evoluta in milioni di anni fino a modificare la forma del suo petalo centrale per assomigliare a un’ape femmina. La punta del fiore imita l’addome femminile ed è ricoperto di peli luccicanti come quello di una vera ape e dunque conquista un fuco dopo l’altro per aumentare le proprie possibilità di impollinazione e fertilizzazione.
L’ape è una madre single, le api sociali che vivono in grandi colonie sono l’eccezione, non la regola. Secondo Buchmann, infatti, la vita dell’ape comune può essere descritta come quella di una madre single, sempre indaffarata e con una famiglia da sfamare con le sue sole forze. Mamma ape vive in un piccolo appartamento sotto terra, non riceve aiuto dal suo compagno (che non c’è più da un po’ di tempo) né dalle sue sorelle o da altri parenti. Ogni mattina va a lavoro per raccogliere nettare e polline dai fiori, con cui poi, una volta tornata a casa, impasterà il “pane” (il pane d’api) per sfamare i figli ancora nella culla.
L’ape vede meglio ciò che si muove rapidamente. Adesso sapete perché quando cercate di scacciare un’ape può evitarvi con facilità. Chiunque viene preso dal panico quando un’ape si avvicina e muove freneticamente le braccia diventa un obiettivo facile per una possibile puntura. Ecco perché gli apicoltori si muovono lentamente e con cautela.