COSTANZA DIQUATTRO, LA MIA CASA DI MONTALBANO (BALDINI+CASTOLDI, PP 144, EURO 17.00) Torna in libreria per il centenario della nascita di Andrea Camilleri, il 6 settembre 1925, ‘La mia casa di Montalbano’ , in libreria il 4 luglio per Baldini+Castoldi con la prefazione di Gaetano Savatteri. È la storia da romanzo della Villa di Puntasecca, in Sicilia, da Bufalino a Camilleri. Casa di villeggiatura della famiglia DiQuattro, la scrittrice e drammaturga ripercorre nel libro la vita dentro e fuori le stanze, prima che quelle facessero spazio al set televisivo ispirato ai più amati romanzi di Andrea Camilleri.
“La casa di Costanza DiQuattro è la casa di Salvo Montalbano.
Per Costanza è la casa dell’infanzia, dei nonni, delle vacanze, la casa dei sogni e dei desideri. Per gran parte degli italiani è la casa del commissario di Vigata, il più popolare tra i poliziotti della letteratura e della fiction” spiega lo scrittore e giornalista Gaetano Savatteri.
“Ho cominciato a scrivere di questa casa, di questa terrazza che sfrontata si affaccia al mondo e vanitosa aspetta solo di essere ammirata, per raccontare un pezzo di vita, la mia vita, e un pezzo di storia, quella di questa terra, di quest’angolo di Sicilia, di questa provincia vergine baciata dalla dea fortuna”, afferma Costanza DiQuattro, che dirige il teatro Donnafugata dal 2008. Dal 2019 scrive per il teatro e con Baldini+Castoldi ha pubblicato tra l’altro Giuditta e il monsù (2021), Arrocco siciliano (2022, Premio Comisso 2023) e L’ira di Dio (2024).
In un valzer di ricordi, tra ospiti illustri, corse ai ricci di mare e il confine impaziente tra l’inverno e l’estate, La mia casa di Montalbano regala personaggi insieme unici e veri: a cominciare dal nonno, chino sul pianoforte o in un baciamano, e dalla nonna, con la sua grazia decisa e i prendisole fiorati.
Eppure, tutto non può che cambiare quando Puntasecca rinasce nella fittizia Vigata, il vecchio soggiorno in una camera da letto, e l’uomo di casa in un commissario di polizia: Salvo Montalbano.
Una biografia corale e agrodolce che restituisce vita e passato a una casa sul mare che “prima era mia e poi di tutti” e ormai entrata, per rimanervi, nell’immaginario collettivo nazionale. Perché ci voleva Camilleri a rendere immortale Montalbano, e Montalbano a rendere immortale questa casa.