“Il lupo di Wall Street” è un film del 2013 diretto e prodotto da Martin Scorsese che narra l’ascesa e la caduta di Jordan Belfort, spregiudicato broker newyorkese, interpretato da Leonardo DiCaprio.
New York, anni ’80. La quotidianità è dominata dall’imperioso stile di vita dettato dal capitalismo. Il consumismo governa il mondo in ogni suo aspetto ed è qui che prende atto la carriera lavorativa di Jordan Belfort. Apprendista broker presso una grossa compagnia di investimenti, il giovane viene presto introdotto alla frenesia totale del lavoro dal suo eccentrico mentore Mark Hanna.
Il giorno della sua effettiva assunzione però la Borsa gioca il suo tiro più meschino e brutale, facendo vivere all’economia americana il cosiddetto “Lunedì nero”. L’ambizione di costruirsi un nome a Wall Street è presto abbandonata, ma la voglia di non condurre una vita dominata dalla povertà motiva il giovane Jordan a spingersi in un progetto prima mai considerato.
Decide così, dopo un breve periodo di gavetta e introduzione al mondo delle “penny stock” (azioni di compagnie di entità irrilevante, con uno spread elevatissimo, per cui si può ottenere un ricavo del 50% sulle commissioni), di entrare in società con l’eccentrico Donnie Azoff e aprire la Stratton Oakmont, sua personale agenzia di investimenti con la quale può truffare liberamente clienti assai facoltosi.
I guadagni sono enormi e assieme a grossissime quantità di denaro, circolano liberamente anche sconfinati quantitativi di ogni tipo di droga. L’eccesso domina la vita degli impiegati della Stratton sia in ambito lavorativo che nel privato, cosa che porta presto la società ad essere sempre più bersagliata dall’interesse dell’FBI.
Nel frattempo, Jordan perde interesse nei confronti della moglie per intessere una focosa relazione amorosa con la bellissima Naomi Lapaglia, che sposerà in seconde nozze e da cui avrà due figli. Il punto di non ritorno verrà raggiunto quando, dopo la decisione di entrare nel mercato azionario, quotando in Borsa le azioni dello stilista Steve Madden, il “Lupo di Wall Street” (questo il soprannome affibbiatogli dalla rivista Forbes) si trova costretto a spostare i suoi illeciti proventi su un conto svizzero. Il tracollo giunge rapido ed inevitabile e la rovinosa caduta di Belfort comporterà la perdita di tutto ciò che aveva compulsivamente guadagnato, del proprio idillio amoroso e della società in cui lui aveva riposto ogni sua speranza di vita futura.
Leonardo DiCaprio: Jordan Belfort
Jonah Hill: Donnie Azoff
Margot Robbie: Naomi Lapaglia
Matthew McConaughey: Mark Hanna
P. J. Byrne: Nicky: “Tappetino” Koskoff
Kyle Chandler: Patrick Denham
Rob Reiner: “Mad” Max Belfort
Cristin Milioti: Teresa Petrillo
Jon Bernthal: Brad Bodnick
Jon Favreau: Manny Riskin
Jean Dujardin: Jean-Jacques Saurel
Joanna Lumley: Zia Emma
Christine Ebersole: Leah Belfort
Shea Whigham: Cap. Ted Beecham
Katarina Čas: Chantalle Bodnick
Ethan Suplee: Toby Welch
Brian Sacca: Robbie “Pinhead” Feinberg
Henry Zebrowski: Alden Kupferberg
Barry Rothbart: Peter Diblasio
Jake Hoffman: Steve Madden
Madison McKinley: Heidi Azoff
Spike Jonze: Dwayne
Aya Cash: Janet
Kenneth Choi: Chester Ming
Jordan Belfort: presentatore Auckland Straight Line
Ma chi è “Il lupo di Wall Street“? Jordan Belfort è un uomo d’affari e scrittore americano che oggi ha 57 anni.
Nel 1989 fonda la società di brokeraggio Stratton Oakmont, che vende telefonicamente penny stock, azioni di piccole società dalle dubbie prospettive di crescita. Riuscendo, con un innato senso dell’oratoria, a convincere le persone ad investire sulle penny stock, Belfort diviene ricco, riuscendo a guadagnare quasi un milione di dollari alla settimana. La Stratton Oakmont arriva a impiegare fino a 1.000 agenti di borsa e a fatturare oltre un miliardo di dollari.
Durante gli anni da broker vive uno stile di vita sfrenato fatto di donne, droghe, alcol, feste e manie per i soldi.
Nel 1996 viene arrestato per frode e riciclaggio di denaro. Dopo aver assicurato la piena collaborazione con l’FBI, trascorre 22 mesi in una prigione federale del Nevada. Belfort, che aveva guadagnato in totale 200 milioni di dollari, viene condannato a rimborsare le persone truffate per un totale di 110,4 milioni di dollari; somma che sta cercando di rimborsare ancora oggi con i soldi che guadagna facendo corsi motivazionali.
Durante i mesi in carcere fa la conoscenza di Tommy Chong, che lo incoraggia a scrivere un libro sulla sua storia, a cui Belfort darà il titolo con il suo soprannome: Il lupo di Wall Street (The Wolf of Wall Street).
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