Camilleri, come già Pirandello, ha concepito il mondo come un grande palcoscenico dove voci, accenti e scritture si sono intrecciate in un teatro “infinito”.
In cui le voci, le persone o marionette che tutti siamo, sono sempre state sue oggetto di ascolto e partecipazione. Ora queste “Scene, voci, accenti, scritture” sono il fulcro della mostra “Il teatro infinito di Andrea Camilleri” che apre a Roma a Palazzo Firenze, dal 23 ottobre al 9 novembre.
La mostra, a cura dello storico della letteratura italiana Giulio Ferroni e dell’Unità Organizzativa Cultura della Società Dante Alighieri, è realizzata dalla Società Dante Alighieri in collaborazione con il Fondo Andrea Camilleri e con la produzione di Arthemisia.
Un’audioguida, con la voce di Marco Presta, già allievo di Camilleri all’Accademia nazionale d’arte drammatica, condurrà lo spettatore alla scoperta dei materiali in esposizione.
L’intento è quello di indagare la figura dello scrittore siciliano andando ben oltre il suo ruolo di “inventore” del celebre Commissario Montalbano grazie a un percorso suggestivo tra documenti originali, fotografie, lettere, copioni, edizioni rare e materiali audiovisivi, organizzato in sei sezioni tematiche a ripercorrere la vita e l’opera di uno degli autori più amati del Novecento.
Partendo dalle frequentazioni e scambi intessuti da Camilleri con numerosi protagonisti della vita culturale dell’Italia, la mostra di Palazzo Firenze percorre e svela la profonda coerenza di un impegno culturale e artistico, quello dell’autore, dalla sua formazione giovanile alla consacrazione internazionale, attraversando il suo intenso impegno per il teatro, la radio, la televisione, la narrativa e l’arte visiva a partire dalla metà del Novecento.
Il percorso espositivo si chiude con gli anni della definitiva affermazione di Andrea Camilleri e con la rievocazione del monologo Conversazione su Tiresia, da lui stesso pronunciato nel 2018 nel Teatro Greco di Siracusa un anno prima della sua scomparsa. In questa occasione, l’autore ha suggellato la trasformazione della sua voce e del suo pensiero, sempre lucidi e critici, nel simbolo stesso di una vitalità rimasta creativa e brillante fino alla fine.
Dopo la giornata inaugurale del 22, la mostra rimarrà aperta al pubblico dal 23 ottobre al 9 novembre 2025, con orario dal lunedì al venerdì (ore 10.00 – 18.00), sabato e domenica (ore 10.00-14.00), mentre resterà chiusa sabato 1° e domenica 2 novembre.