SERGIO RODRIGUEZ, VEDRAI CHE SI BRUCIA SUBITO (TREFOGLIE, PP.164, EURO 18). Sergio Rodriguez, direttore creativo di lunga esperienza, attivo in ambito internazionale, in Vedrai che si brucia subito, in libreria dal 22 marzo per Trèfoglie, dà vita a un vademecum per creativi in erba: “Il mestiere del direttore creativo – scrive in un capitolo – non si impara sui banchi, si ruba con gli occhi. A me è successo così. A tanta gente in gamba che ho conosciuto nel mondo è successo così. Fai tesoro dell’esempio, delle decisioni giuste e sbagliate, dei virtuosismi e delle miserie di chi ti ha preceduto o che vedi all’opera”.
“Non pretendo di insegnarti niente, ben inteso, ma posso contribuire a darti una impostazione migliore, perché l’ho fatto per anni e con una lusinghiera percentuale di successo. Lo deduco dal numero di miei ex creativi che oggi siedono, senza essersi ‘bruciati subito’, ai vertici di agenzie importanti. Per riuscirci, ti sciorinerò azioni e reazioni nel loro nudo avvenire, così riuscirai a inquadrarle al loro insorgere come problemi o come opportunità”, afferma. Rodriguez ha l’abitudine di appuntare pensieri e in questo saggio mette a disposizione del lettore alcune pagine dei suoi diari. Ogni capitolo inizia con uno schizzo ripreso dalle sue agende. “Gli spot pubblicitari oggi sembrano figli di una formula ingegneristica, tanto da sospettare lo zampino di una macchina istruita in tal senso”, commenta. Uno dei consigli che dà alle nuove leve è di seguire la propria fantasia perché “di questo passo la pubblicità morirà. Come è già morta la comicità nell’era del politically correct. La vostra generazione di creativi è l’ultima a poter imboccare l’uscita verso l’originalità”, aggiunge.
Rodriguez sottolinea inoltre che per un creativo è fondamentale osservare le persone, immergersi nella verità del quotidiano: “C’è un verbo che nel nostro mondo rischia l’estinzione, ma che tu puoi ancora salvare. È il toccare con mano. Ama la puzza del mondo, le rughe che raccontano una storia, i tipi da bar, la saggezza del parrucchiere, della libraia di fiducia, di quell’angelo che ti spilla l’ultima birra alle tre di notte”. Infine un’esortazione: “Appassiònati agli esseri umani, entra nelle loro abitudini, cerca il contatto con le loro fobie e le loro fragilità. Chi fa marketing apprezza quando un creativo possiede il senso della strada”.