Un grande classico che tutti dovrebbero conoscere.
Ecco alcune sintetiche nozioni di base… Certo che l’originale è sempre meglio!
Secondo la tradizione, l’ILIADE è stata scritta dal poeta Omero, vissuto nell’VIII secolo prima di Cristo. Oggi gli studiosi pensano che Omero fosse un aedo, cioè un poeta di professione, che si spostava nelle corti dei vari re e principi della Grecia per rallegrare le feste e i banchetti raccontando le imprese degli eroi antichi.
Probabilmente Omero ha poi rielaborato e messo insieme una serie di episodi molto conosciuti e tramandati a voce dai vari aedi.
La città di cui si parla nel poema, Troia, è veramente esistita e i suoi resti sono stati trovati nel corso dell’800 dall’archeologo tedesco Heinrich Schliemann durante gli scavi fatti in Turchia. Egli ha basato le sue ricerche sui dati e sulle indicazioni presenti nell’Iliade.
La guerra di Troia pare sia avvenuta tra il 1300 e il 1200 a.C. a causa della rivalità nel commercio e nella pesca tra le città della Grecia e Troia.
Il poema non racconta l’intera guerra, durata secondo il mito dieci anni. Non racconta né la sua causa, cioè il rapimento di Elena, moglie di Menelao, da parte di Paride, figlio di Priamo, né la sua conclusione, cioè la presa di Troia da parte dei Greci. Racconta solo le vicende avvenute in cinquantuno giorni, durante l’ultimo anno di guerra. In particolare inizia con ” l’ira ” di Achille, provocata dalla decisione di Agamennone di prendergli la schiava, Briseide, e la sua decisione di non combattere più. E finisce con i funerali di Ettore.
L’ILIADE è importante perché è uno degli esempi più antichi di opera letteraria della cultura occidentale. Inoltre, pur essendo un’opera di fantasia, essa è stata scritta per celebrare la storia e i valori fondamentali di un popolo. Leggerla, quindi, aiuta a comprendere meglio la civiltà greca delle origini.
La storia inizia mentre è in corso la guerra tra Greci e Troiani. Nell’accampamento greco scoppia un’epidemia di peste e molti soldati muoiono. È causata dal dio Apollo, offeso perché i Greci hanno preso come schiava Criseide, figlia del suo sacerdote, Crise. Allora Agamennone, il capo dei Greci, viene obbligato dagli altri comandanti a restituire la figlia al sacerdote Crise.
Agamennone in cambio pretende che venga data a lui Briseide, la schiava di Achille, e manda a prenderla dalla tenda dell’eroe. Achille, il più valoroso tra i Greci, offeso e arrabbiato, giura che non parteciperà più con i suoi soldati ai combattimenti.
Senza Achille nell’esercito greco, i Troiani iniziano a prevalere e riescono a respingere i Greci fino alle loro navi. Dalle mura di Troia il re Priamo e la moglie Ecuba osservano la battaglia insieme ad Elena.
All’interno della città di Troia, Ettore, figlio di Priamo e condottiero più forte dei Troiani, saluta il figlio e la moglie Andromaca, che non vorrebbe lasciarlo andare a combattere, perché sa che probabilmente non lo rivedrà vivo.
Patroclo, amico di Achille, chiede all’eroe di poter almeno indossare le sue armi, che tanto spaventarono i Troiani, per tornare a combattere e aiutare i Greci. Patroclo si mette così a capo dell’esercito greco e riesce a far indietreggiare i nemici finché viene ucciso da Ettore.
Achille è addolorato per la morte dell’amico e ritorna a combattere per vendicarlo. Sotto le mura di Troia sfida Ettore in duello, che viene trafitto alla gola dalla lancia di Achille che poi ne porta il cadavere nel suo accampamento. Vuole così impedire ai Troiani di rendere onore ad Ettore e di celebrarne il funerale.
Priamo, distrutto dal dolore, va da solo nella tenda di Achille: gli abbraccia le ginocchia e lo supplica di restituirgli il corpo del figlio. Il greco si commuove e riconsegna al padre il cadavere di Ettore.
La storia finisce davanti alle mura della città dove si celebrano i funerali di Ettore. Viene costruita una grande pira per bruciare il cadavere mentre i Troiani in lacrime rendono omaggio al loro eroe più valoroso. Sanno che, con la morte di Ettore, ogni speranza di salvare Troia dai Greci è perduta.
Achille è il più forte degli eroi greci. Figlio di una dea e di un uomo, è invincibile in battaglia. È bello, coraggioso e fedele agli amici, ma ha un carattere impulsivo e si abbandona facilmente all’ira.
Ettore è il figlio di Priamo, re di Troia. È forte e coraggioso e comanda l’esercito di Troia. La sua morte lascia la città senza il suo più importante difensore e ne prepara la caduta.
Agamennone è il re di Micene. È il re più potente della Grecia. Per questo motivo ha il comando della spedizione greca contro Troia. Pretende che tutti gli obbediscano.
Patroclo è il miglior amico di Achille. Cerca di convincerlo a tornare a combattere ma senza riuscirci. Allora indossa le armi di Achille va a combattere al suo posto, ma viene ucciso da Ettore.
Elena è la moglie di Menelao, fratello di Agamennone. È la donna più bella del mondo. Paride, un altro figlio di Priamo, ha ottenuto il suo amore grazie all’intervento della dea Afrodite, l’ha rapita e portata a Troia. Questo fatto ha causato la guerra di Troia.